ANALISI DEL TREND DELLA SPESA DELLE AZIENDE SANITARIE DEL SSN: INDIVIDUAZIONE DI POSSIBILI INTERVENTI DI CONTENIMENTO E STUDIO DI FATTIBILITÀ



Fonte: Farmindustria. 21 gennaio 2009


Il trend della spesa sanitaria pubblica e delle sue articolazioni su base regionale continua a rappresentare uno dei problemi fondamentali del nostro sistema di assistenza sanitaria.

La spesa sanitaria pubblica, che è comunque fortemente penalizzata dal peso eccessivo della spesa pensionistica, assorbe, in termini di incidenza sul PIL, quote di PIL inferiori ai nostri competitor Europei quali Germania, Francia e Svezia con un valore pari al 6,8% .
La crescita di domanda per l'assistenza sanitaria, di fronte a risorse "scarse", pone un comune dilemma sulla politica da adottarsi da parte di tutti i Governi. Fino a che punto rispondere alla domanda crescente ed assorbire la spesa per la salute? Sotto la pressione continua, rivolta al contenimento dei costi ed all'aumento dell'efficienza e del livello degli standard dei servizi, gli operatori di politica sanitaria, tanto in Italia quanto negli altri paesi, hanno introdotto numerosi cambiamenti per incrementare la performance dei sistemi sanitari.
Purtroppo, nonostante i numerosi interventi tendenti ad una riduzione della spesa portati avanti negli ultimi anni, non si riescono ad eliminare alcune "anomalie" del sistema che contribuiscono in maniera determinante al mancato contenimento della spesa stessa.
Il problema forse è rappresentato dal fatto che, come sopra affermato, ci si è preoccupati più di ridurre la spesa (razionamento) anziché portare avanti degli interventi tendenti ad una razionalizzazione della stessa.
Quindi, appare necessario focalizzare l'attenzione sull'accrescimento dell'efficienza della spesa sanitaria (OECD, 2004b; Oliver A. et al., 2005; Maynard A., 2005; Mennini F.S. et al., 2007; Polistena B., 2007) piuttosto che su di un mero e sterile contenimento della crescita della spesa sanitaria, che potrebbe risolversi in un indesiderabile disaccordo tra le aspettative della popolazione e la capacità del sistema sanitario di fornire assistenza. Prima quindi di proporre modelli e/o strategie di razionalizzazione risulta necessario e propedeutico analizzare l'andamento dei vari capitoli di spesa (personale, acquisto beni e servizi, farmaceutica, etc.) al fine di studiare possibili interventi per il contenimento della spesa e la loro fattibilità.
Nello specifico, infatti, l'analisi della funzionalità, dei costi e dell'efficienza delle strutture sanitarie (ASL e AO) sempre più sta assumendo rilievo fondamentale, soprattutto per effetto del bisogno di razionalizzare le risorse, "scarse", a disposizione del sistema stesso. La tendenza, infatti, è quella di ridurre la quota di risorse destinate ai LEA "Assistenza Ospedaliera" in favore della Territoriale. Tale obiettivo necessita, però, di liberare risorse per le cure primarie senza diminuire la funzionalità ospedaliera. Come perseguire questo obiettivo ambizioso? Soltanto con un recupero reale di efficienza all'interno delle strutture sanitarie.
Questo documento utilizza una metodologia per il confronto sistematico delle performance economico-finanziarie delle aziende sanitarie, al fine di analizzare la variabilità nella spesa sanitaria delle Regioni a partire dai bilanci presentati dalle Aziende Sanitarie Locali, dalle Aziende Ospedaliere, dalle Aziende Ospedaliere Universitarie e dagli Istituti di Ricovero e cura a carattere Scientifico italiani redatti secondo il Modello CE (Conto Economico) del Ministero del Welfare.
Il conto economico dell'azienda sanitaria rappresenta il documento ufficiale attraverso il quale i costi e i ricavi di ogni azienda sanitaria vengono raccolti secondo una metodologia standardizzata permettendo di ottenere informazioni rispetto al risultato economico aziendale. Il risultato economico è uno degli elementi per valutare il livello di efficacia delle aziende sanitarie. La combinazione dei risultati economici e dei parametri strutturali, di attività e di esito permette di affrontare in maniera equilibrata il problema della misurazione della performance dell'organizzazione sanitaria. L'efficacia complessiva di un sistema sanitario è funzione stretta dell'efficienza (economica) e dell'efficacia che si realizza nell'ambito delle organizzazioni che erogano i servizi e le prestazioni sanitarie. La misurazione dell'efficacia a livello "aziendale" appare quindi il primo passo verso la misurazione dell'efficacia complessiva del sistema. Il presente lavoro si concentra sull'analisi comparativa di alcune voci di costo registrate nel modello di Conto Economico (CE) delle Aziende Ospedaliere (AO) delle Aziende Ospedaliere Universitarie (AOU) e delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) Italiane estratte dalle macro voci relative ai costi per Beni, Servizi e Personale e relative alla gestione corrente per servizi accessori delle strutture come, ad esempio, lavanderia, pulizia, mensa, utenze ecc..
L'intento del lavoro non è quello di offrire una valutazione sulla congruità delle spese, cosa che implicherebbe una mole di dati ad oggi non disponibile in modo routinario, ma quello di valutare la variabilità in alcune voci di costo nelle aziende sanitarie delle diverse Regioni in relazione a parametri strutturali ed organizzativi quali la popolazione residente (per le Asl), il numero dei dimessi

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Fonte: Farmacista33. 13 febbraio 2009
Continua a scendere la spesa farmaceutica netta a carico del Servizio sanitario nazionale nei primi 11 mesi del 2008. Nel periodo gennaio-novembre dello scorso anno si è registrato un calo dell'1,5% rispetto allo stesso periodo del 2007, con una spesa di 10.423 milioni di euro, pari a 177,42 euro per ciascun cittadino italiano. A fronte del calo - rende noto Federfarma - si continua a registrare un sensibile aumento del numero delle ricette: +5% rispetto agli stessi mesi del 2007. Nei primi undici mesi del 2008 le ricette sono state oltre 505 milioni, pari a 8,6 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del SSN sono state oltre 925 milioni, con un aumento di circa il 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2007. Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media 15,7 confezioni di medicinali, sempre a carico del SSN. Nel mese di novembre 2008 la spesa ha fatto registrare un calo dell'8,1% rispetto a novembre 2007. In calo anche il numero delle ricette, -3%, legato essenzialmente al fatto che il mese di novembre nel 2008 ha avuto un giorno lavorativo in meno rispetto al 2007. Il fatto che, nonostante l'aumento del numero delle ricette, nel periodo gennaio-novembre si sia verificato un calo di spesa è dovuto alla riduzione del valore medio delle ricette stesse (-6,2%), cioè al fatto che vengano prescritti farmaci di prezzo mediamente più basso (il prezzo medio è di 12,59 euro, a fronte di 13,12 euro dei primi undici mesi del 2007). L'aumento del numero delle ricette è generalizzato in tutte le Regioni, mentre sul fronte dell'andamento della spesa la situazione è diversificata. Particolarmente evidente la diminuzione in Sicilia (-5%) e nel Lazio (-4,5%), mentre la spesa aumenta in Puglia e in Piemonte (+3,3%). Dati, spiega Federfarma, legati a doppio nodo con le diverse misure varate a livello regionale. Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa, oltre che con la diffusione degli equivalenti e con la tempestiva fornitura dei dati analitici dei medicinali erogati in regime di SSN, anche con lo sconto al Servizio sanitario nazionale.