L'Italia,
tra i Paesi industrializzati, è quello che ha la maggiore esigenza
di ritrovare idee e politiche in grado di disegnare una nuova via per
uno sviluppo socio-economico che, a tutti i livelli, permetta un recupero
di competitività nello scenario internazionale. Al riguardo quello
farmaceutico è un settore cruciale, sia per il ruolo svolto sul
versante dello sviluppo economico nel più tipico tra gli scenari
della competizione internazionale, sia per i risvolti etici che presenta
nella rete di tutele del diritto fondamentale alla salute. Certo non si
può dire che l'Italia negli ultimi anni non abbia impegnato risorse
sul versante del finanziamento della salute pubblica, essendo passato
dai 76,6 miliardi di euro del 2002, ai 98,5 miliardi del 2008 (+28,6%).
In pratica, l'incidenza del finanziamento del Ssn sul PIL è passata
dal 5,9% ad una previsione del 7,7% per il 2008.
Le sfide da affrontare
Tuttavia l'Italia sembra trovarsi oggi di fronte ad alcune difficili sfide:
riuscire a mantenere gli attuali livelli di garanzia nella tutela della
salute a fronte di una previsione di crescita della popolazione anziana
tra le più elevate al mondo; indirizzare un'utilizzazione efficiente
delle risorse sanitarie in un contesto di ordinamento federale dello Stato;
promuovere politiche in grado di attrarre risorse per la ricerca e sviluppo
di nuovi farmaci; introdurre politiche di regolazione del settore in grado
di rendere disponibili risorse per il finanziamento dell'introduzione
di farmaci innovativi.
Le iniziative che andranno ad incidere su questi punti avranno probabilmente
effetti rilevanti sugli scenari futuri. La produzione di innovazione non
è semplice e presenta dei rischi di fallimento, perciò quando
si riesce a produrla, dovrebbe essere valutata e remunerata attraverso
un processo trasparente e con un prezzo in grado di esprimere il valore
in termini di salute che l'innovazione stessa porta. Sull'altro versante,
in presenza di vincoli di bilancio (o tetti di spesa), le risorse incrementali
che sono necessarie per finanziare l'innovazione possono derivare dai
risparmi che il Ssn può ottenere a fronte delle scadenze delle
coperture brevettuali. Questa correlazione è stata più volte
ribadita, ma a quanto ammontano i risparmi per il Ssn derivanti dalla
perdita della copertura brevettuale combinata con il meccanismo delle
liste di trasparenza?
Tali risparmi sostanzialmente derivano dalla combinazione di tre fattori:
compartecipazione del cittadino alla
- differenza di prezzo tra la specialità prescritta e quella al
prezzo di riferimento;
- autorizzazione e introduzione nelle liste di trasparenza di ulteriori
specialità generiche dopo la scadenza brevettuale. In effetti,
l'introduzione nelle liste di trasparenza di una nuova specialità
generica che negozia un prezzo con Aifa inferiore a quello della specialità
di riferimento, determina una riduzione del prezzo di riferimento;
- scadenza brevettuale: la perdita della co-pertura brevettuale da parte
dell'originatore permette l'autorizzazione di specialità generiche
ad un prezzo inferiore almeno del 20% (in realtà può arrivare
anche al 40-50%) e l'inclusione nel meccanismo delle liste di trasparenza.
In assenza di un tale meccanismo, il prezzo dell'originatore avrebbe storicamente
seguito quello dei prodotti nella medesima categoria Atc al 4° livello
(ad esempio, la classe farmacologica) coperti da brevetto.
Il punto della situazione
L'analisi dell'impatto economico di questi fattori a partire dal 2002
(le liste di trasparenza sono diventate operative dal dicembre 2001 -
art.7 comma 1 L.405/2001; art.9 comma 5 L.178/2002) ha evidenziato un
risparmio complessivo di 3 miliardi di euro.
Evoluzione temporale degli elementi di risparmio per il Ssn
derivanti dalla perdita della copertura brevettuale
e numero di nuove confezioni entrate nelle liste di trasparenza Aifa
A tale
valore hanno contribuito in modo marginale sia il risparmio derivante
dall'effettiva compartecipazione alla spesa da parte del cittadino per
complessivi 668 milioni di euro, sia il meccanismo di funzionamento delle
liste di trasparenza nel caso dell'introduzione di ulteriori specialità
generiche dopo la scadenza brevettuale per complessivi 132 milioni di
euro. La quasi totalità del risparmio per il Ssn, che ammonta a
2,2 miliardi di euro, deriva dalla contrazione dei prezzi generata anche
dal meccanismo del prezzo di riferimento, a fronte della perdita della
copertura brevettuale. Tale risparmio ha avuto una crescita esponenziale
a partire dal 2006, che ha visto importanti scadenze brevettuali (ad esempio,
lansoprazolo) ed interventi regionali a regolamentazione del consumo di
farmaci a brevetto scaduto (ad esempio, delibere regionali sul prezzo
di riferimento per gli inibitori della pompa protonica).
Una visione prospettica
Se questa è la situazione ad oggi, quali sono le prospettive che
abbiamo di fronte nel prossimo decennio?
Nei prossimo decennio avremo la scadenza del brevetto di circa 140 principi
attivi attualmente a carico del Ssn e classificati in fascia A.
Numero
di confezioni che perderanno la copertura brevettuale nei prossimi 10
anni
e loro incidenza sulla spesa farmaceutica totale
A tali
principi attivi corrispondono circa 4.400 confezioni, con un'incidenza
sulla spesa convenzionata, più la non convenzionata (2007), di
quasi 6,5 mld di euro. Il grafico evidenzia che la maggior parte delle
confezioni e dei principi attivi a maggiore incidenza sulla spesa perderà
la copertura brevettuale entro il 2013. Successivamente, nei restanti
6 anni, un minor numero di principi attivi perderà la copertura
brevettuale, con effetti economici probabilmente inferiori rispetto agli
anni precedenti.
In conclusione è chiara l'importanza dei farmaci a brevetto scaduto
come strumento di sviluppo dell'assistenza farmaceutica garantita dal
Ssn: il mercato off-patent da una parte include farmaci che continuano
ad avere un'utilità in terapia, dall'altra permette di liberare
risorse per il finanziamento di nuove terapie in grado di assicurare un
utile rinnovamento del prontuario farmaceutico. D'altronde, se è
vero che le scadenze brevettuali possono essere uno strumento a vantaggio
della sostenibilità di un servizio sanitario, è altrettanto
vero che, soprattutto in Italia, sono essenziali politiche del farmaco
in grado di favorire la creazione di innovazione, così come processi
trasparenti in grado di attuarla. Riuscire a bilanciare le forze in un
equilibrio critico tra progresso e sviluppo economico da un lato, e tutela
della salute dall'altra, sarà un compito tutt'altro che semplice.
Pierluigi Russo
Ufficio Coordinamento OsMed, Aifa
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