La
spesa farmaceutica netta a carico del SSN nel primo bimestre del 2009
ha fatto registrare un calo del -4,3% rispetto allo stesso periodo del
2008, attestandosi a 1.937 milioni di euro, pari a 32,49 euro per ciascun
cittadino italiano. Nel primo bimestre si registra anche, a differenza
di quanto avvenuto nei mesi scorsi, un calo del numero delle ricette:
-1,9% rispetto al 2007.
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Nel
primo bimestre 2009 le ricette sono state quasi 96 milioni, pari a 1,61
ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico
del SSN sono state oltre 175 milioni, con un calo del -1,9% rispetto allo
stesso periodo del 2008. Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia
in media circa 3 confezioni di medicinali a carico del SSN.
Nel mese di gennaio 2009 la spesa ha fatto registrare un calo del -4,6%
e il numero delle ricette è diminuito del -1,4%. Nel mese di febbraio
2009 la spesa è calata del -4,1% e il numero della ricette del
-2,4%. Il calo delle ricette in gennaio e febbraio può essere motivato
dal fatto che l'epidemia influenzale si sia concentrata prevalentemente
nel mese di dicembre 2008 che, infatti, ha fatto registrare un notevole
incremento del numero delle ricette rispetto a dicembre 2007 (+11,5%).
Il calo di spesa in atto da oltre due anni è dovuto sostanzialmente
alla riduzione del valore medio delle ricette stesse che si verifica anche
nel primo bimestre 2009 (-2,5%), cioè al fatto che vengano prescritti
farmaci di prezzo mediamente più basso (il prezzo medio è
di 12,44 euro, a fronte di 12,60 euro del primo bimestre 2008). Il valore
delle ricette continua a calare per gli effetti degli interventi sui prezzi
dei medicinali varati dall'Agenzia del Farmaco a partire dal 2006, del
crescente impatto del prezzo di riferimento per i medicinali equivalenti
e delle misure applicate a livello regionale. Tra queste ultime, l'estensione
in diverse Regioni del rimborso di riferimento agli inibitori di pompa
protonica (misure che, come previsto dalla legge n. 222/2007, non potranno
più essere introdotte); la reintroduzione (Abruzzo, Campania e,
dal 17 settembre 2008, Lazio) o l'appesantimento (Sicilia) del ticket;
la distribuzione diretta o tramite le farmacie di medicinali acquistati
dalle ASL; la limitazione della prescrizione a una confezione per ricetta
(applicata, ad esempio, in Calabria).
IL CONTRIBUTO
DELLE FARMACIE AL CONTENIMENTO DELLA SPESA
Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento
della spesa, oltre che con la diffusione degli equivalenti e con la tempestiva
fornitura dei dati analitici dei medicinali erogati in regime di SSN,
anche con lo sconto al SSN. Nei primi due mesi del 2009 le farmacie hanno
garantito, proprio con lo sconto, un risparmio di oltre 100 milioni di
euro, ai quali si aggiungono oltre 13 milioni di euro derivanti dal pay-back
attivato a carico delle farmacie a decorrere dal 1° marzo 2007.
È bene ricordare che lo sconto a carico delle farmacie aumenta
all'aumentare del prezzo del farmaco, facendo sì che i margini
reali della farmacia siano regressivi rispetto al prezzo.
Margini effettivi
delle farmacie
Prezzo
dei farmaci in euro |
Margine
teorico
|
Sconto
al SSN
|
Margine
effettivo
|
da 0
a 25,82 |
26,70%
|
3,75%
|
22,95%
|
da 25,83
a 51,65 |
26,70%
|
6%
|
20,7%
|
da 51,66
a 103,28 |
26,70%
|
9%
|
17,7%
|
da 103,29
a 154,94 |
26,70%
|
12,5%
|
14,2%
|
oltre
154,94 |
26,70%
|
19%
|
7,7%
|
Le farmacie
rurali sussidiate e le piccole farmacie a basso fatturato SSN godono di
una riduzione dello sconto dovuto al SSN.
QUOTE DI
PARTECIPAZIONE A CARICO DEI CITTADINI
A seguito degli interventi regionali sui ticket, l'incidenza sulla spesa
lorda delle quote di partecipazione a carico dei cittadini è passata
dal 4,7% del primo bimestre 2008 al 5,7% del primo bimestre 2009. Nelle
Regioni con ticket più incisivo le quote di partecipazione hanno
un'incidenza sulla spesa lorda tra il 7,1% e il 9,4%. Particolarmente
evidente l'incremento dell'incidenza delle quote di partecipazione nel
Lazio, dove, dal 1° di dicembre, il ticket è di 4 euro a confezione
sui farmaci coperti da brevetto di prezzo superiore a 5 euro: l'incidenza
del ticket sulla lorda è passata dal 2% del primo bimestre 2008
al 7,1% del primo bimestre 2009. Si segnala che il ticket è stato
introdotto dall'8 maggio 2009 anche in Calabria, nonostante il calo di
spesa in atto, con effetti che si vedranno nei prossimi mesi.
Da notare anche l'aumento medio dell'incidenza delle quote pagate dai
cittadini nelle Regioni che non applicano ticket sui farmaci (dove i cittadini
pagano solo l'eventuale differenza tra prezzo di riferimento e prezzo
della specialità medicinale più costosa): in queste Regioni,
nel primo bimestre 2009, le quote di partecipazione hanno avuto un'incidenza
sulla spesa lorda tra l'1,8% e il 2,7%, che oscillava, però, tra
l'1,3% e il 2% nello stesso periodo del 2008. Il maggior onere per i cittadini
è dovuto in gran parte alle polemiche strumentali che hanno investito
i farmaci generici, accusati di scarsa efficacia, e la sostituzione da
parte del farmacista. Tali polemiche hanno fatto sì che i cittadini
siano diffidenti nei confronti del generico e tendano a preferire il farmaco
di marca, pur dovendo pagare la differenza di prezzo.
Per una panoramica sui ticket applicati dalle singole Regioni vedi il
sito www.federfarma.it alla voce "ticket regionali".
L'ANDAMENTO
DELLA SPESA A LIVELLO REGIONALE
Il grafico n. 2, che segue, pone in correlazione, Regione per Regione,
l'andamento della spesa netta e del numero delle ricette nei primi due
mesi del 2009 rispetto al 2008.

Il calo di
spesa, nel primo bimestre 2009, caratterizza praticamente tutte le Regioni,
con la sola eccezione del Piemonte (+1,8%). La diminuzione è particolarmente
evidente in Molise (-10,5%), Lazio (-10,4%), Sicilia (-8,8%), Regioni
interessate da piani di rientro dal deficit, che hanno adottato misure
di contenimento della spesa molto drastiche, con particolare riferimento
al potenziamento della distribuzione di medicinali acquistati dalle ASL
direttamente agli assistiti e/o tramite le farmacie convenzionate sulla
base di specifici accordi.
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