DATI DI SPESA GENNAIO-GIUGNO 2009



Fonte: Federfarma. Ottobre 2009



La spesa farmaceutica netta a carico del SSN nel primo semestre 2009 ha fatto registrare un andamento sostanzialmente stabile rispetto al primo semestre dell'anno scorso (+0,3%), a fronte di un aumento del numero delle ricette del +2,8%.
Nel primo semestre 2009 le ricette sono state oltre 290 milioni, pari a 4,87 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del SSN sono state oltre 531 milioni, con un aumento del +2,8% rispetto allo stesso periodo del 2008. Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media quasi 9 confezioni di medicinali a carico del SSN.
Nel mese di marzo 2009, la spesa farmaceutica netta convenzionata SSN è aumentata del +8,1%, con un aumento del numero delle ricette del +10,7%; nel mese di aprile del +1,3%, con un aumento del numero delle ricette del +2,5%; nel mese di maggio è diminuita del -0,9%, con un aumento del numero delle ricette del +0,5%; nel mese di giugno è aumentata del +2,7%, con un aumento del numero delle ricette del +6,7%.

L'andamento della spesa nel primo semestre 2009 è il risultato di un costante incremento del numero delle ricette e di un contestuale calo del valore medio delle ricette stesse (-3,7%): si prescrivono più farmaci, ma di prezzo mediamente più basso.
Tale risultato è dovuto alle riduzioni dei prezzi dei medicinali varate dal Governo e dall'AIFA a partire dal 2006 (da ultimo quella del 12% sui medicinali generici SSN, in vigore dal 28 maggio 2009), al crescente impatto del prezzo di riferimento per i medicinali equivalenti, a seguito della progressiva scadenza di importanti brevetti e alle misure applicate a livello regionale. Tra queste ultime, l'estensione in diverse Regioni del rimborso di riferimento agli inibitori di pompa protonica (misure che, come previsto dalla legge n. 222/2007, non potranno più essere introdotte); la reintroduzione (Abruzzo, Campania e, dal 17 settembre 2008, Lazio) o l'appesantimento (Sicilia) del ticket; la distribuzione diretta o tramite le farmacie di medicinali acquistati dalle ASL; la limitazione della prescrizione a una confezione per ricetta (applicata, ad esempio, in Calabria fino al maggio 2008 e poi sostituita da un ticket di 1 euro a ricetta e 2 euro a confezione).

IL CONTRIBUTO DELLE FARMACIE AL CONTENIMENTO DELLA SPESA
Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa, oltre che con la diffusione degli equivalenti e con la tempestiva fornitura dei dati analitici dei medicinali erogati in regime di SSN, anche con lo sconto al SSN. Nei primi sei mesi del 2009 le farmacie hanno garantito, proprio con lo sconto, un risparmio di circa 300 milioni di euro, ai quali si aggiungono circa 40 milioni di euro derivanti dal pay-back attivato a carico delle farmacie a decorrere dal 1° marzo 2007.
Nella seconda metà del 2009 a tali oneri si aggiunge il contributo aggiuntivo temporaneo dell'1,4% a carico delle farmacie, previsto dal decreto-legge n. 39/2009, convertito nella legge n. 77/2009, e destinato al finanziamento della ricostruzione in Abruzzo.
È bene ricordare che lo sconto a carico delle farmacie aumenta all'aumentare del prezzo del farmaco, facendo sì che i margini reali della farmacia siano regressivi rispetto al prezzo.

Tabella 1: margini effettivi delle farmacie
Prezzo dei farmaci in euro
Margine teorico
Sconto al SSN
Margine effettivo
da 0 a 25,82
26,70%
3,75%
22,95%
da 25,83 a 51,65
26,70%
6%
20,7%
da 51,66 a 103,28
26,70%
9%
17,7%
da 103,29 a 154,94
26,70%
12,5%
14,2%
oltre 154,94
26,70%
19%
7,7%

Le farmacie rurali sussidiate e le piccole farmacie a basso fatturato SSN godono di una riduzione dello sconto dovuto al SSN.

QUOTE DI PARTECIPAZIONE A CARICO DEI CITTADINI
A seguito degli interventi regionali sui ticket, l'incidenza sulla spesa lorda delle quote di partecipazione a carico dei cittadini è passata dal 4,8% del primo semestre 2008 al 5,9% del primo semestre 2009. Nelle Regioni con ticket più incisivo le quote di partecipazione hanno un'incidenza sulla spesa lorda tra il 7,1% e il 9,6%. Particolarmente evidente l'incremento dell'incidenza delle quote di partecipazione nel Lazio, dove, dal 1° dicembre 2008, il ticket è di 4 euro a confezione sui farmaci coperti da brevetto di prezzo superiore a 5 euro: l'incidenza del ticket sulla lorda è passata dal 2,2% del primo semestre 2008 al 7,1% del primo semestre 2009. Si segnala che il ticket è stato introdotto dall'8 maggio 2009 anche in Calabria, con un'incidenza sulla spesa lorda, nel mese di giugno 2009, pari all'8,3%.
Da notare anche l'aumento medio dell'incidenza delle quote pagate dai cittadini nelle Regioni che non applicano ticket sui farmaci (dove i cittadini pagano solo l'eventuale differenza tra prezzo di riferimento e prezzo della specialità medicinale più costosa): in queste Regioni, nel primo semestre 2009, le quote di partecipazione hanno avuto un'incidenza sulla spesa lorda tra il 2% e il 3%, che oscillava, però, tra l'1,5% e il 2,2% nello stesso periodo del 2008. Il maggior onere per i cittadini è dovuto in gran parte alle polemiche strumentali che hanno investito i farmaci generici, accusati di scarsa efficacia, e la sostituzione da parte del farmacista. Tali polemiche hanno fatto sì che i cittadini siano diffidenti nei confronti del generico e tendano a preferire il farmaco di marca, pur dovendo pagare la differenza di prezzo.
Per una panoramica sui ticket applicati dalle singole Regioni vedi il sito www.federfarma.it alla voce "ticket regionali".

L'ANDAMENTO DELLA SPESA A LIVELLO REGIONALE
Il grafico n. 2, che segue, pone in correlazione, Regione per Regione, l'andamento della spesa netta e del numero delle ricette nei primi sei mesi del 2009 rispetto al 2008.

Il calo di spesa, nel primo semestre 2009, è particolarmente evidente nel Lazio (-6,1%) e in Sicilia (-3,2%), Regioni interessate da piani di rientro dal deficit, che hanno adottato misure di contenimento della spesa molto drastiche, con particolare riferimento al potenziamento della distribuzione di medicinali acquistati dalle ASL direttamente agli assistiti e/o tramite le farmacie convenzionate sulla base di specifici accordi.
Un calo di spesa si registra anche in Calabria (-1,3%), dove la maggior parte dei farmaci transita per la farmacia in regime di convenzione SSN.
Proprio a riguardo della Calabria, che fa registrare la spesa farmaceutica convenzionata SSN pro-capite più elevata, si segnala che in questa Regione la maggior parte dei farmaci del PHT viene distribuita in farmacia in regime convenzionale, mentre in altre Regioni tali farmaci vengono distribuiti direttamente dalle ASL o dalle farmacie per conto delle ASL sulla base di specifici accordi. In entrambi i casi (distribuzione diretta e distribuzione per conto), la relativa spesa non viene contabilizzata nell'ambito della farmaceutica convenzionata, che risulta quindi più bassa.
Se si tiene conto anche della spesa per farmaci acquistati dalle ASL, le differenze tra Regioni tendono ad attenuarsi, come emerge dal grafico che segue, nel quale sono riportate, Regione per Regione, la spesa farmaceutica territoriale SSN (che comprende la spesa per farmaci erogati dalle farmacie in regime convenzionato, la spesa per farmaci acquistati dalle ASL ed erogati direttamente dalle ASL stesse ovvero tramite le farmacie sulla base di accordi) e la spesa farmaceutica ospedaliera, nel 2008.

Dal grafico emerge in modo chiaro come, a parte i picchi di alcune Regioni, che hanno una spesa farmaceutica complessiva molta bassa (Bolzano, Trento, Valle d'Aosta, Lombardia, Veneto e Piemonte) o molto alta (Liguria, a causa di un gran numero di anziani), l'andamento della spesa farmaceutica territoriale sommata a quella ospedaliera sia sostanzialmente omogeneo.
Tale omogeneità costituisce un valido presupposto per poter pervenire a una soluzione, concordata a livello nazionale, per la distribuzione tramite le farmacie dei medicinali acquistati dalle ASL e oggi distribuiti dalle ASL stesse. Una soluzione di questo tipo andrebbe incontro alle esigenze dei cittadini di trovare nella farmacia più vicina i medicinali di cui hanno bisogno, nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza, e garantirebbe costi certi, contenuti e trasparenti.