Blankenberg
S, Rupprecht HJ, Poirier O, et al for AtheroGene Investigators Circulation
2003; 107:1579-1585
Le
metalloproteinasi di matrice (MMP) formano una famiglia di enzimi zinco-dipendenti
con attività proteolitica delle proteine del tessuto connettivo, quali
collagene, proteoglicani ed elastina. Aumentate espressione ed attività
delle MMP sono state riscontrate in molti processi patologici, tra cui l'infiammazione,
le metastasi tumorali, le malattie respiratorie, il danno del miocardio, gli aneurismi
e il rimodellamento vascolare. Dato il coinvolgimento in quest'ultima condizione,
è stato ipotizzato un importante ruolo di questi enzimi nella patogenesi
delle malattie cardiovascolari, tra cui l'aterosclerosi e la ristenosi. Le MMP
sono state identificate nei bordi delle placche aterosclerotiche e delle regioni
di accumulo delle cellule grasse e possono così contribuire all'instabilità
di placca e al rimodellamento aterosclerotico. Inoltre è stato dimostrato
che i macrofagi umani derivati dai monociti, che includono le MMP, sono coinvolti
nella rottura del collagene del cappuccio fibroso della placca e che questo evento
è imputabile all'attività della MMP-8. La MMP-9, nota anche come
gelatinasi B, è uno degli enzimi di questa famiglia che è altamente
espresso nelle regioni vulnerabili della placca e potrebbe essere quindi causalmente
coinvolto nel processi di rimodellamento associati all'aterogenesi e alla rottura
di placca. L'ipotesi di un ruolo causale della MMP-9 nelle malattie CV è
supportato da studi genetici che hanno mostrato una variazione del promotore funzionale
correlata alla presenza e alla gravità della malattia cardiovascolare (CV).
Tuttavia ancora poco si sa sul significato clinico della MMP-9 circolante. Livelli
elevati di questo enzima sono stati determinati in pazienti con angina instabile. Lo
scopo di questo studio prospettico è stato quello di determinare se le
concentrazioni plasmatiche di MMP-9 e la alterazioni geniche a carico del suo
gene possano essere marker di rischio per morte CV futura in un'ampia coorte di
pazienti con malattia coronarica (CAD) documentata angiograficamente. All'inizio
dello studio sono stati misurati i livelli plasmatici di MMP-9 in 1127 pazienti
con CAD e individuati i genotipi MMP-9/C-1562T e MMP-9/R279Q (due polimorfismi
di particolare interesse nei siti delle attività transcrizionale e catalitica).
Durante il periodo medio di follow-up di 4,1 anni, 97 pazienti sono morti per
cause CV. In questi pazienti la concentrazione media di MMP-9 era significativamente
più alta rispetto agli altri soggetti (62,2 vs 47,8 ng/mL; p<0,0001).
Il rischio relativo di morte CV associato ai quartili crescenti di MMP-9 era 1,4
(IC 95% 1,2-1,8; p=0,0001) e, dopo correzione per le covariate cliniche e terapeutiche,
era 1,3 (1,1-1,6; p=0,005). Dopo un ulteriore aggiustamento per i livelli di proteina
C reattiva, fibrinogeno e interleukina-18 il rischio relativo scendeva a 1,2,
perdendo la significatività statistica. L'allele T del polimorfismo
C-1562T era associato all'aumento dei livelli di MMP-9 in modo codominante completo
(p=0,004). Sebbene nessuno dei polimorfismi era correlato significativamente all'occorrenza
di morte CV, c'era una associazione importante tra il polimorfismo R279Q e gli
eventi CV nei pazienti con angina stabile. La
concentrazione plasmatica di MMP-9 è stata identificata come un nuovo predittore
di mortalità CV in pazienti con CAD. Deve comunque essere ancora valutato
se essa fornisca informazioni prognostiche indipendenti, in confronto ad altri
marker infiammatori. Inoltre il polimorfismo della porzione catalitica del gene
che codifica per questo enzima è correlato al rischio di morte CV nei pazienti
con angina stabile, suggerendo che la MMP-9 possa essere causalmente coinvolta
nel processo aterogenico. |