INFLAMMATORY
MARKERS AND ONSET OF CARDIOVASCULAR EVENTS: RESULTS FROM THE HEALTH ABC
STUDY
Cesari M, Penninx BW, Newman AB, et al.
Circulation 2003; 108:2317-22
L'infiammazione
gioca un ruolo importante nella malattia cardiovascolare. Un team di ricercatori
americani ha condotto uno studio con l'obiettivo di valutare il valore
predittivo di diversi markers infiammatori sull'incidenza di eventi cardiovascolari
in persone anziane in buone condizioni di salute.
I risultati dello studio indicano che i marker infiammatori interleuchina
(IL)-6 e fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-alfa) possono essere predittori
più forti di eventi cardiovascolari (CV) nelle persone anziane
rispetto alla proteina C-reattiva (PCR), marker di rischio con evidenze
consolidate. Tutti e tre i markers infiammatori sono stati predittivi
di eventi vascolari, ma livelli aumentati di IL-6 costituivano il più
forte e consistente fattore di rischio per eventi CV. Livelli aumentati
di IL-6 hanno predetto gli eventi anche nelle persone che non avevano
fattori di rischio per la malattia CV.
IL-6 e TNF-alfa potrebbero agire come segni precoci di allarme di un evento
CV, poichè i livelli aumentano precocemente nel processo infiammatorio,
mentre la PCR aumenta in fase avanzata di infiammazione.
Sono stati valutati 2225 partecipanti di età compresa fra 70 e
79 anni, senza malattia cardiovascolare al basale, che erano arruolati
nello studio Health ABC (Health, Aging, and Body Composition).
Sui campioni di sangue prelevati al basale sono stati determinati i livelli
di IL-6, TNF-alfa e PCR ed i partecipanti sono stati monitorati per un
periodo medio di 3,6 anni. L'end point primario era costituito da malattia
coronarica (CHD), ictus e insufficienza cardiaca (CHF) incidenti.
Durante il follow-up si sono verificati 188 eventi CHD, 60 eventi di ictus
e 92 eventi di CHF.
Dopo aggiustamento per confondenti potenziali, IL-6 era significativamente
associata a tutti gli eventi (eventi CHD: RR, 1,27; 95% IC 1,10-1,48;
eventi ictus: RR, 1,45; 95% IC 1,12-1,86; eventi CHF: RR, 1,72; 95% IC
1,40-2,12). TNF-alfa ha mostrato un'associazione significativa con eventi
CHD (RR, 1,22; 95% IC 1,04-1,43) e CHF (RR, 1,59; 95% IC 1,30-1,95). PCR
era significativamente associata a eventi CHF (RR, 1,48; 95% IC 1,23-1,78).
I partecipanti appartenenti al terzile più alto di livelli di IL-6
avevano un rischio di evento coronarico acuto, di ictus e di CHF da 2
a 5 volte aumentato se confrontati con quelli del terzile più basso.
L'appartenenza al terzile più alto di livelli di TNF-alfa aumentava
il rischio di CHD del 79% e di CHF del 121%, confrontata con l'appartenenza
al terzile più basso. Nella comparazione, livelli elevati di PCR
non indicavano in modo significativo un rischio aumentato di malattia
coronarica o di ictus, sebbene l'appartenenza al terzile più alto
di livelli conferisse un rischio di CHF aumentato del 160% rispetto ai
livelli del terzile più basso.
I soggetti con livelli di tutti e tre i marker compresi nel terzile più
alto avevano un rischio aumentato da 2 a 3 volte di eventi CHD e CHF confrontati
con i restanti partecipanti. Un trend simile, ma non significativo, è
stato osservato per gli eventi di ictus.
Gli autori suggeriscono che dovrebbe essere incoraggiata, particolarmente
negli anziani, l'implementazione della determinazione dei markers infiammatori
come fattori da considerare in aggiunta a quelli tradizionali nella valutazione
del rischio di eventi CV. Probabilmente, con queste misurazioni il percorso
diagnostico del paziente sarebbe più accurato e la determinazione
dello stato di salute cardiovascolare del soggetto più approfondita,
permettendo di individuare una malattia che non è stata ancora
diagnosticata.
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