LA PRESENZA DI ARTRITE REUMATOIDE E DI LUPUS ERITEMATOSO AUMENTA LA PROBABILITA'
DI SVILUPPARE UN PRIMO EVENTO INFARTUALE ACUTO

EFFECT OF RHEUMATOID ARTHRITIS OR SYSTEMIC LUPUS ERYTHEMATOSUS ON THE RISK OF FIRST-TIME ACUTE MYOCARDIAL INFARCTION
Fischer LM, Schlienger RG, Matter C et al.
Am J Cardiol 2004; 93:198-200


RIASSUNTO
E' stata esplorata l'associazione tra artrite reumatoide (RA) o lupus eritematoso (SLE) diagnosticati e il rischio di sviluppare un primo infarto del miocardio acuto (IMA), mediante uno studio di popolazione, di tipo caso-controllo, utilizzando dati provenienti dall'United Kingdom-based General Practice Research Database (GPRD). Degli 8.688 pazienti con IMA e dei 33.329 controlli appaiati, l'odds ratio aggiustato di IMA per i soggetti con RA era 1,47 (IC 95% 1,23-1,76), per quelli con RA e iperlipidemia era 7,12 (4,16-12,18), mentre per quelli con SLE era 2,67 (1,34-5,34). Questi risultati sottolineano come sia la RA che il SLE aumentano il rischio di insorgenza di un primo evento infartuale acuto.

COMMENTO
I risultati di questo studio osservazionale sono stati pubblicati sulla rivista American Journal of Cardiology di gennaio 2004.
La netta evidenza che l'artrite reumatoide (RA) e il lupus eritematoso (SLE) aumentano il rischio di infarto miocardico acuto (IMA) si aggiunge a quella ottenuta lo scorso anno nell'ambito del Nurses Health Study nel quale si osservava che donne con RA presentavano un rischio raddoppiato di IMA rispetto a quelle senza la patologia.
Fisher e coll. hanno confrontato 8.688 pazienti con storia personale di primo IMA con 33.329 soggetti controllo, provenienti dallo stesso database (della Medicina Generale), tra il gennaio 1995 e l'aprile 2002. Dopo controllo per un grande numero di fattori di rischio, tra cui indice di massa corporea, abitudine al fumo, uso di aspirina e di farmaci antinfiammatori non steroidei, storia pregressa di varie condizioni cardiovascolari, i soggetti con RA avevano un rischio di incorrere in un primo IMA aumentato di 1,5 volte e se era presente anche iperlipidemia questo rischio diventava circa sette volte maggiore.
Nei soggetti con SLE il rischio era quasi il triplo rispetto ai soggetti controllo, aumentando significativamente in concomitanza con iperlipidemia. L'odds ratio per IMA negli uomini con SLE è doppio di quello nelle donne, ma questa differenza tra sessi non è statisticamente significativa.
Questi risultati ottenuti in una coorte molto ampia, da un database validato, concordano con il concetto che l'infiammazione sistemica accelera il processo aterosclerotico ed aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre essi supportano il giudizio espresso dai ricercatori del Nurses Health Study sul fatto che i soggetti con infiammazione cronica possano beneficiare di strategie aggressive finalizzate alla prevenzione delle malattie ischemiche cardiache. Ciò sembra ancora più importante per quei soggetti affetti sia da malattie infiammatorie che da iperlipidemia.