LA PRESENZA DI DEPOSITI PIU' ELEVATI DI FERRO
E' UN PREDITTORE DI RISCHIO DI DIABETE DI TIPO 2 NELLE DONNE SANE


BODY IRON STORES IN RELATION TO RISK OF TYPE 2 DIABETES IN APPARENTLY HEALTHY WOMEN
R Jiang, J.E. Manson, J.B. Meigs, et al.
JAMA 2004; 291:711-717


RIASSUNTO
CONTESTO Il diabete di tipo 2 è una manifestazione comune di emocromatosi, una malattia da sovraccarico di ferro. Tuttavia non è chiaro se scorte di ferro più consistenti predicono lo sviluppo di diabete di tipo 2 in una popolazione sana.
OBIETTIVO Valutare le concentrazioni plasmatiche di ferritina e il rapporto tra le concentrazioni di recettori della transferrina e di ferritina in relazione al rischio di diabete di tipo 2.
METODI E' stato condotto uno studio prospettico caso-controllo innestato all'interno della coorte del NHS (Nurses' Health Study). Sono stati raccolti campioni di sangue di 32.826 donne nel periodo 1989-1990 che non avevano diagnosi di diabete, malattia cardiovascolare e cancro. Di queste, 698 hanno sviluppato diabete durante i 10 anni di follow-up. I controlli (n=716) sono stati appaiati per età, razza, condizioni di alimentazione e indice di massa corporea (IMC) dei casi appartenenti al decile più alto. L'end point primario era l'incidenza di casi di diabete di tipo 2.
RISULTATI Fra i casi, la concentrazione media (DS) di ferritina era significativamente più alta (109 [105] vs 71,5 [68,7] ng/mL nei controlli; p<0,001) e il rapporto medio [SD] tra recettori della transferrina e della ferritina era significativamente più basso (102 [205] vs 141 [340], rispettivamente; p=0,01). Con il modello della regressione logistica condizionale stratificata per i fattori di appaiamento e controllata per IMC e altri fattori di rischio per il diabete, i rischi relativi multivariati [RRs] di incidenza di diabete di tipo 2 attraverso l'incremento in quintili di ferritina erano 1, 1,09 (95% intervallo di confidenza [IC], 0,70-1,70), 1,26 (95% IC, 0,82-1,95), 1,30 (95% IC, 0,83-2,04), e 2,68 (95% IC, 1,75-4,11) (p<0,001 per il trend). Un ulteriore aggiustamento per il marker infiammatorio proteina C-reattiva non ha modificato in modo importante i risultati. Le associazioni persistevano all'interno degli strati definiti per livelli di IMC, consumo di alcol, livelli di proteina C-reattiva e condizione di menopausa.
CONCLUSIONI Scorte di ferro più elevate (che si riflettono in una concentrazione di ferritina elevata e in un rapporto inferiore tra recettori di transferrina e ferritina) sono associati ad un rischio aumentato di diabete di tipo 2 nelle donne sane indipendente dai fattori di rischio noti per il diabete.

COMMENTO
Questo risultato può avere implicazioni importanti per la prevenzione del diabete di tipo 2 perchè concentrazioni elevate di ferritina e concentrazioni minori del rapporto fra recettori di trasferrina e ferritina nelle popolazioni sane possono contribuire ad identificare una popolazione ad alto rischio per il diabete di tipo 2.
Sebbene sia noto che nei pazienti con emocromatosi, scorte eccessive di ferro siano causa di diabete, le ricerche condotte su questa associazione negli individui sani sono poche ed i risultati inconsistenti.
Sulla premessa che una quantità eccessiva di ferro può contribuire ad indurre insulino-resistenza e, conseguentemente, una diminuita secrezione di insulina, i ricercatori hanno studiato la relazione tra i biomarker che rispecchiano le scorte di ferro, come la concentrazione serica di ferritina e il rapporto tra i recettori di transferrina e ferritina, e il rischio di diabete. Essi hanno condotto uno studio prospettico con 698 donne diabetiche e 716 controlli sani (età media 56 anni) dello studio Nurses' Health Study.
Oltre al fatto di essere più pesanti, alla scarsa attività fisica e ad assumere più alcol, le donne che avevano sviluppato il diabete durante il follow-up avevano consumato quantità maggiori di ferro eme, grassi trans, carne rossa e conservata e molte più calorie in generale. Esse avevano anche assunto meno fibre cereali e magnesio confrontate con il gruppo controllo. Di conseguenza, il gruppo diabetico aveva concentrazioni di ferritina serica significativamente più alte e un rapporto più basso tra i recettori di transferrina e ferritina al basale.

Biomarker delle scorte di ferro nei diabetici vs i controlli sani

Marker
Casi
Controlli
p
Ferritina (ng/mL)
109
71,5
<0,001
Rapporto tra recettori di transferrina e ferritina
102
141
0,01

Il rischio relativo di sviluppare il diabete era significativamente più alto nei pazienti con concentrazioni di ferritina elevate e un rapporto più basso tra i recettori della transferrina e la ferritina, anche dopo aggiustamenti per l'IMC e altri fattori di rischio per il diabete, come la proteina C-reattiva (PCR) e la menopausa.
Valutando questa associazione, i ricercatori suggeriscono che il ferro catalizza la formazione di radicali liberi che possono causare il diabete attaccando i lipidi di membrana, le proteine e il DNA delle cellule. Il ferro si deposita nei muscoli e provoca un danno muscolare per una diminuzione dell'uptake di glucosio. Gli autori spiegano che un accumulo di ferro può influenzare negativamente la sintesi e la secrezione di insulina, poichè esso sembra inizialmente contribuire a indurre insulino-resistenza e successivamente una minore secrezione di insulina.
Sulla base di questi risultati, scorte eccessive di ferro potrebbero contribuire direttamente all'insorgenza di diabete di tipo 2, anche negli individui sani. Quindi, l'identificazione dei pazienti con livelli alti dei biomarker che rispecchiano accumuli di ferro potrebbe aiutare a prevenire il diabete attraverso cambiamenti dello stile di vita o interventi terapeutici.