UNO STUDIO EPIDEMIOLOGICO MOSTRA UNA CORRELAZIONE TRA AIDS E RISCHIO DI ICTUS


ACQUIRED IMMUNODEFICIENCY SYNDROME AND THE RISK OF STROKE
Cole JW, Pinto AN, Hebel JR, et al.
Stroke 2004; 35:51-56


Uno studio epidemiologico basato sulla popolazione ha evidenziato che la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) è un fattore di rischio indipendente significativo per l'ictus sia ischemico che emorragico.
Sono stati analizzati i dati dello studio BWCYSS (Baltimore-Washington Cooperative Young Stroke Study), un registro ospedaliero regionale.
Nonostante l'ictus sia stato spesso segnalato come una complicanza dell'AIDS, esistono pochi dati sul rischio di ictus associato ad AIDS. Per studiare in particolare la mancanza di dati basati sulla popolazione, gli autori hanno cercato di quantificare il rischio complessivo di ictus associato ad AIDS all'interno di una popolazione di uomini e donne, di età definita e di un'area geograficamente ristretta.
I ricercatori hanno accertato 385 casi di ictus ischemico (IS) e 171 casi di emorragia intracerebrale (ICH) dai records medici del BWCYSS, che includevano 2.077.825 adulti, di età compresa fra 15 e 44 anni, che erano stati dimessi da uno dei 46 ospedali del Central Maryland e del Washington DC fra il 1988 e il 1991. In ciascuno dei due gruppi-ictus erano presenti 6 pazienti con AIDS (2,2% dei 556 casi di ictus). L'età media dei pazienti-ictus con AIDS era di 34,9 anni e l'83% di questi era di sesso maschile. Aggiustamenti per età, razza e sesso hanno rivelato un rischio relativo alto sia per IS che per ICH fra tutti i pazienti con AIDS confrontati con i pazienti senza AIDS [Tabella 1].

Tabella 1. Rischio relativo* di ictus fra i pazienti con AIDS

Evento
Rischio relativo
IC 95%
Ictus ischemico (IS)
13,7
6,1-30,8
Emorragia intracerebrale (ICH)
25,5
11,2-58
IS o ICH
17,8
10-31,6

*Gruppo di riferimento: pazienti senza AIDS; aggiustamento per età, sesso e razza

Per eliminare i confondenti derivanti dalle condizioni mediche correlate all'AIDS o altri fattori eziologici concomitanti per l'ictus, i ricercatori escludevano 5 pazienti con tali condizioni e evidenziavano che il rischio relativo aggiustato rimaneva alto per entrambi i tipi di ictus [Tabella 2].

Tabella 2. Rischio relativo di ictus fra i pazienti con AIDS selezionati*

Evento
Rischio relativo
IC 95%
Ictus ischemico (IS)
9,1
3,4-24,6
Emorragia intracerebrale (ICH)
12,7
4-40
IS o ICH
10,4
4,9-22

*Gruppo di riferimento: pazienti senza AIDS; esclusione di ictus causati da condizioni mediche correlate all'AIDS o altri fattori eziologici concomitanti

Gli autori analizzano diversi meccanismi potenziali sottolineando la forte associazione tra AIDS e ictus emersa dal loro lavoro. Dati istologici e angiografici sullo spessore dei vasi di piccolo calibro e le risposte vasoreattive alterate nei pazienti con AIDS conclamata o sieropositivi suggeriscono la possibilità di una predisposizione intrinseca all'ictus di questi pazienti.
Questo studio presenta alcune limitazioni, tra cui l'impossibilità di generalizzare i dati alle donne (i casi di ictus nelle donne con AIDS erano solamente 2 su 12). Inoltre i risultati sono più attinenti ai pazienti con AIDS che non hanno accesso alla terapia HAART, dato che lo studio è stato condotto nel periodo precedente a questa terapia. La forza di questi dati è la definizione precisa con la quale i pazienti erano considerati con AIDS, poichè questo escludeva diversi pazienti sieropositivi, la cui inclusione avrebbe potuto indebolire l'associazione osservata tra ictus e AIDS.
Questo è il primo studio di popolazione che quantifica direttamente il rischio di ictus associato ad AIDS e gli autori concludono affermando che, anche dopo l'esclusione del 42% dei casi studiati potenzialmente attribuibili ad altre cause conosciute o complicanze dell'AIDS, rimaneva forte l'associazione tra AIDS e ictus ischemico o emorragia intracerebrale.