UNO STUDIO DI POPOLAZIONE VALUTA LA COMPONENTE EREDITARIA NELL'INSORGENZA DELL'ICTUS

HERITABILITY OF ISCHEMIC STROKE IN RELATION TO AGE, VASCULAR RISK FACTORS, AND SUBTYPES OF INCIDENT STROKE IN POPULATION-BASED STUDIES
Schulz UGR, Flossmann E, Rothwell PM
Stroke 2004; published online before print March 4,2004

RIASSUNTO
CONTESTO Una pianificazione appropriata di studi genetici molecolari sull'ictus ischemico richiede una conoscenza dell'epidemiologia genetica dell'ictus. Inoltre, non ci sono dati pubblicati di popolazione sull'ereditarietà di sottotipi eziologici di ictus ischemico, corretti per l'ereditarietà di altri fattori di rischio vascolare, o per la correlazione ereditarietà/età di insorgenza della malattia.
METODI Gli autori hanno analizzato i dati emersi da due studi di popolazione, lo studio Oxford Vascular Study (OXVASC) e lo studio Oxfordshire Community Stroke Project (OCSP). Le coorti combinate comprendevano 596 pazienti con ictus ischemico dei quali era disponibile l'anamnesi familiare relativa ai parenti di primo grado per ictus (FHxStroke) e infarto miocardico (FHxMI).
Sono stati messi in relazione FHxStroke e FHxMI rispetto a sottogruppi di ictus ischemico, età e presenza di fattori di rischio vascolare, ed è stata condotta una review sistematica di tutti gli studi relativi alla prima delle suddette relazioni.
RISULTATI Nei due studi di popolazione e in tre studi ospedalieri, la presenza di FHxStroke era meno frequente per l'ictus cardioembolico (OR=0,74, IC 95% 0,58-0,95; p=0,02) ma era ugualmente frequente per gli altri sottotipi. Negli studi OXVASC e OCSP, FHxStroke (p=0,02), FHxMI (p=0,04) e la familiarità per l'uno o l'altro evento (p=0,006) erano associate a ictus in età più giovane, con il rischio maggiore nelle persone di età < a 60 anni. Questo andamento persisteva per tutti i sottotipi di ictus. Solo la familiarità per ictus era associata ad ipertensione precedente (OR=1,59, IC 95% 1,08-2,35; p=0,02). La familiarità per infarto miocardico era più frequente nell'ictus delle grandi arterie (OR=1,63, IC 95% 0,99-2,69; p=0,05).
CONCLUSIONI Risultati consistenti emersi dai due studi e dai precedenti studi ospedalieri suggeriscono che il bias di inclusione non costituisce un problema essenziale per gli studi sull'epidemiologia genetica dell'ictus. Studi genetici molecolari potrebbero essere orientati più opportunamente verso l'ictus non-cardioembolico ed i pazienti più giovani. Inoltre, la suscettibilità all'ipertensione può essere considerevole per una proporzione significativa di ereditarietà dell'ictus ischemico.