FRAMINGHAM
RISK SCORE AND PREDICTION OF LIFETIME RISK FOR CORONARY HEART DISEASE
Lloyd-Jones DM, Wilson PW, Larson MG, et al.
Am J Cardiol 2004; 94:20-24
Gli autori hanno studiato se il punteggio di rischio ricavato dalla funzione
di Framingham (Framingham risk score), che è stato disegnato
per stimare il rischio a dieci anni di malattia coronarica (CHD), fosse
in grado di differenziare il rischio di CHD per tutto l'arco della vita
(lifetime).
Sono stati inclusi in questa analisi tutti i soggetti arruolati nella
coorte di Framingham (Framingham Heart Study), esaminati dal 1971
al 1996, che non avevano CHD. Essi sono stati suddivisi in terzili, stratificati
per età e sesso, in base allo punteggio di rischio e valutati per
il rischio lifetime (RL) di CHD. Sono stati seguiti 2716 uomini
e 3500 donne; 939 hanno sviluppato CHD e 1363 sono morti per altre cause,
senza aver precedentemente sviluppato CHD.
All'età di 40 anni nei terzili di rischio 1, 2 e 3, rispettivamente,
gli RL erano 38,4%, 41,7% e 50,7% per gli uomini, 12,2%, 25,4% e 33,2%
per le donne. All'età di 80 anni gli RL erano 16,4%, 17,4% e 38,8%
per gli uomini e 12,8%, 22,4% e 27,4% per le donne.
Lo score di Framingham stratifica gli RL molto bene nelle donne a tutte
le età considerate. E' meno efficiente negli uomini giovani, ma
migliora la sua efficienza alle età più avanzate, nelle
quali l'aspettativa di vita si avvicina ai 10 anni. Gli RL contrastano
fortemente con i rischi a breve termine: a 40 anni, i rischi nei successivi
10 anni sono 0%, 2,2% 11,6% rispettivamente nei terzili 1, 2 e 3 per l'uomo
e 0%, 0,7% e 2,3% per le donne. Quindi il modello di predizione del rischio
a10 anni è in grado di discriminare bene il rischio a breve termine
sia nelle donne che negli uomini. Tuttavia non può identificare
soggetti con un basso rischio a breve termine, ma un RL alto per CHD;
ciò è dovuto molto probabilmente alle modificazioni dei
fattori di rischio nel tempo.
Sono quindi necessari ulteriori studi per generare modelli multivariati
di rischio che possano predire in modo attendibile il rischio a lungo
termine di CHD.
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