CURRENT
SMOKING AND THE RISK OF NON-FATAL MYOCARDIAL INFARCTION IN THE WHO MONICA
PROJECT POPULATIONS
Mähönen MS, McElduff P, Dobson AJ, et al.
Tobacco Control 2004; 13:244-250
Un
nuovo studio pubblicato sulla rivista Tobacco Control di settembre
dimostra che nei fumatori di età inferiore ai 40 anni la probabilità
di subire un infarto miocardico (IM) è 5 volte maggiore rispetto
ai coetanei non fumatori. Gli autori hanno evidenziato inoltre che il
fumo rappresenta, da solo, la causa più importante di IM nei pazienti
giovani. E' importante sottolineare che questi risultati contraddicono
l'idea diffusa secondo la quale solamente i fumatori di età più
avanzata sono a rischio di malattie cardiache e che maggiori misure dovrebbero
quindi essere attuate per aiutare i giovani a smettere di fumare.
I ricercatori osservano che numerosi studi caso-controllo hanno mostrato
un'alta prevalenza di fumatori nei giovani pazienti con IM ma che, ad
oggi, non sono disponibili studi su larga scala e di popolazione, che
abbiano valutato l'impatto effettivo dell'abitudine al fumo sull'occorrenza
di IM nei pazienti più giovani.
Essi hanno utilizzato i dati del World Health Organization (WHO)
Multinational Monitoring of Trends and Determinants in Cardiovascular
Disease (MONICA) per valutare l'effetto del fumo sul rischio
di infarto miocardico non fatale nelle persone giovani e di mezza età.
Il progetto MONICA, condotto a partire dalla metà degli anni '80
e conclusosi a metà degli anni '90, ha monitorato i fattori di
rischio cardiovascolare e tutti gli eventi coronarici in soggetti di età
compresa fra 33 e 64 anni, provenienti da 21 paesi. I ricercatori hanno
scoperto che l'80% dei soggetti vittime di un IM non fatale di età
compresa fra i 35 e i 39 anni erano fumatori. Nelle fasce d'età
successive questa percentuale diminuiva, fino a raggiungere il 40% nelle
persone di età compresa fra i 60 e i 64 anni.
Fasce
di età |
Uomini
(%)
|
Donne
(%)
|
35-39 |
81
|
77
|
60-64 |
45
|
36
|
I
fumatori di sesso maschile di età compresa fra i 35 e i 39 avevano
circa cinque volte più probabilità di subire un attacco
cardiaco non fatale rispetto ai loro coetanei non fumatori, e l'impatto
era anche maggiore nelle donne dello stesso range di età.
Gruppo |
Rischio
relativo di IM nei fumatori
|
IC
95%
|
Uomini |
4,9
|
3,9-6,1
|
Donne |
5,3
|
3,2-8,7
|
L'abitudine
al fumo rappresenta l'unico o il più rilevante fattore che contribuisce
in almeno il 60% dei casi di IM acuto nella fascia di età compresa
tra i 35 e i 39 anni e che più della metà degli IM non fatali
occorsi nelle persone giovani o di mezza età possono essere attribuiti
al fumo e quindi potenzialmente evitabili.
Inoltre l'interazione tra fumo ed altri fattori, come le anomalie ereditarie
della coagulazione, possono rivelarsi particolarmente importanti per il
verificarsi dell'IM nelle persone giovani. Poiché questi e molti
altri fattori non possono essere facilmente trattabili, interventi mirati
alla cessazione dell'abitudine al fumo costituiranno probabilmente il
punto di forza disponibile per la prevenzione in questi soggetti.
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