LA MORTALITA' DOPO INFARTO MIOCARDICO ACUTO NEI PAZIENTI CON ARTRITE REUMATOIDE MOSTRA UN TREND NEGATIVO


DECLINES IN MORTALITY FROM ACUTE MYOCARDIAL INFARCTION IN SUCCESSIVE INCIDENCE AND BIRTH COHORTS OF PATIENTS WITH RHEUMATOID ARTHRITIS
Krishnan E, Bharathi Lingala V, Singh G
Circulation 2004; 110:1774-1779


I pazienti affetti da artrite reumatoide sono ad alto rischio di infarto miocardico acuto (IMA). Nel corso degli ultimi 20 anni, il trattamento dell'artrite reumatoide è divenuto più intenso, con conseguente controllo dell'infiammazione e livelli minori di disabilità. Non è noto l'impatto che questo ha sulle malattie cardiovascolari aterosclerotiche.
Sono state analizzate le incidenze di mortalità per IMA in una coorte di 3.862 pazienti con artrite reumatoide, monitorati dal 1980 al 1997. Sono state esaminate le tendenze nel tempo di mortalità per IMA fra incidenza successiva e le coorti di nascita, utilizzando il modello di regressione di Poisson e comparando i ratio di mortalità standardizzati.
L'età media era di 56 anni in questa coorte prevalentemente femminile (76%) e la durata mediana della malattia era 6,5 anni. Durante il periodo di follow-up, è aumentato sostanzialmente l'uso di metotrexate, mentre l'utilizzo di prednisone rimaneva relativamente stabile. Durante i 22.209 anni-persona di osservazione, si sono verificati 157 decessi per IMA, con un'incidenza di morte del 7,06 per 1000 anni-persona. I tassi di mortalità erano più elevati nei gruppi di età più avanzata e negli uomini. Dopo aggiustamento per età, sesso, razza e durata della malattia, il rischio di IMA diminuiva negli anni di incidenza successiva (RR 0,94; Intervallo di confidenza al 95% 0,92-0,96). I pazienti con artrite reumatoide incidente dopo il 1990 non mostravano un eccesso di mortalità per IMA, quando confrontati con la popolazione generale. Nelle coorti di nascita successive si sono osservate diminuzioni nei trend di mortalità.
La relazione tra rischio diminuito di morte per IMA e aumentato utilizzo di metotrexate è correlato ma non ncecessariamente in modo causale.
Gli autori concludono che la mortalità come esito di IMA fra i pazienti affetti da artrite reumatoide è diminuita nel tempo, ma i ruoli correlati tra fattori di rischio cardiaci, farmaci per l'artrite reumatoide e l'infiammazione necessitano ulteriori valutazioni e che dovrebbero essere analizzati anche i trend di mortalità nel tempo in questi pazienti anche per altre cause cardiovascolari.