CONFRONTO TRA LE ASSOCIAZIONI DI APOLIPOPROTEINA B E DI COLESTEROLO NON-HDL CON ALTRI FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE IN PAZIENTI CON SINDROME METABOLICA NELL'AMBITO DELLO STUDIO IRAS


COMPARISON OF THE ASSOCIATIONS OF APOLIPOPROTEIN B AND NON-HIGH-DENSITY LIPOPROTEIN CHOLESTEROL WITH OTHER CARDIOVASCULAR RISK FACTORS IN PATIENTS WITH THE METABOLIC SYNDROME IN THE INSULIN RESISTANCE ATHEROSCLEROSIS STUDY
Sattar N, Williams K, Sniderman AD, et al.
Circulation 2004; 110:2687-2693


RIASSUNTO
CONTESTO La sindrome metabolica (MetS), definita dal National Cholesterol Education Panel, è stata proposta come un indicatore di rischio per malattia cardiovascolare. Per identificare i pazienti ad alto rischio fra quelli affetti da MetS si è consigliato di considerare sia i livelli di apolipoproteina B (apoB) che di colesterolo non-HDL (NHDLC) quali indicatori di rischio aggiuntivi.
METODO E RISULTATI Gli autori hanno esaminato 1522 soggetti dell'Insulin Resistance Atherosclerosis Study (IRAS), di età compresa tra 40 e 69 anni, che appartenevano a tre diversi gruppi etnici. Sono stati valutati: misure antropometriche, lipidi, apoB, proteina C-reattiva (PCR), fibrinogeno, inibitore-1 dell'attivatore del plasminogeno, glicemia a digiuno e dopo carico orale di glucosio e concentrazioni di insulina; inoltre, per verificare la sensibilità all'insulina, è stato effettuato il test intravenoso di tolleranza al glucosio.
In tutti i soggetti dello studio IRAS e nuovamente in quelli con MetS, sono state comparate le differenze dei parametri di rischio negli individui con iper-apoB/normo-NHDLC e normo-apoB/iper-NHDLC. In entrambi i casi, nonostante un previsto livello di colesterolo LDL inferiore, il gruppo iper-apoB/normo-NHDLC aveva un rischio elevato indicato da circonferenza della vita (entrambi p<0,05) e insulina a digiuno (p<0,01) più elevati e una minore sensibilità all'insulina (p<0,001). Gli stessi soggetti avevano anche livelli di PCR più alti (p<0,05). Inoltre, la correlazione di Spearman per la apoB era significativamente più forte (p<0,05) di quella del NHDLC nella direzione di un rischio maggiore associato a indice di massa corporea, circonferenza alla vita, pressione arteriosa sistolica, glucosio a 2 ore, glucosio a digiuno, insulina a digiuno, insulina a 2 ore, sensibilità all'insulina, PCR, fibrinogeno e inibitore-1 dell'attivatore del plasminogeno.
CONCLUSIONI In conclusione, apoB è associata più strettamente ad adiposità centrale, insulino-resistenza, trombosi e infiammazione rispetto a NHDLC. I dati dello studio suggeriscono che apoB rappresenta un candidato migliore, rispetto a NHDLC, quale parametro di rischio per l'identificazione di un sottogruppo di individui con o senza MetS con rischio cardiovascolare elevato.