L'
OBESITA ASSOCIATA AD INATTIVITA' FISICA AUMENTA IL RISCHIO DI MORTALITA'



ADIPOSITY AS COMPARED WITH PHYSICAL ACTIVITY IN PREDICTING MORTALITY AMONG WOMEN
Frank B. Hu, Walter C. Willett, Tricia Li, et al.
N Engl J Med 2004; 351:2694-2703


RIASSUNTO
CONTESTO Lo studio è stato condotto per valutare se l'esercizio fisico a livelli più alti può contrastare il rischio elevato di morte associato ad adiposità.
METODI Gli autori hanno esaminato le associazioni fra indice di massa corporea e attività fisica con l'incidenza di morte fra 116.564 donne senza diagnosi di malattia cardiovascolare o tumore che nel 1976 avevano un'età compresa tra 30 e 55 anni.
RISULTATI Durante 24 anni di follow-up si sono verificati 10.282 decessi (2.370 per malattia cardiovascolare, 5.223 per tumore e 2.689 per altre cause). Le percentuali di mortalità aumentavano monotonicamente con i valori più elevati di indice di massa corporea fra le donne che non avevano mai fumato (p per il trend <0,001). In un'analisi combinata di tutte le donne arruolate, l'adiposità prediceva un rischio più alto di morte, indipendentemente dal livello di attività fisica. Livelli più elevati di attività fisica sembravano produrre benefici a tutti i livelli di adiposità, ma non eliminavano il rischio più alto di morte associato all'obesità. I rischi relativi multivariati di morte, comparando le donne snelle (indice di massa corporea [IMC kg/m2] <25) e attive (3,5 ore o più di attività fisica alla settimana), erano 1,55 (Intervallo di Confidenza [IC] al 95% 1,42-1,70) per le donne magre e non attive, 1,91 (IC 95% 1,60-2,30) per le donne obese (IMC >30) ma attive, e 2,42 (IC 95% 2,14-2,73) per le donne obese e non attive. Anche un incremento di peso modesto durante l'età adulta, indipendente dall'attività fisica, era associato ad un rischio di morte più elevato.
Gli autori hanno stimato che peso eccessivo (IMC >25) e inattività fisica (meno di 3,5 ore/settimana) insieme potrebbero essere responsabili del 31% di tutti i decessi precoci, del 59% dei decessi per malattia cardiovascolare e del 21% dei decessi per cancro fra le donne non fumatrici.
CONCLUSIONI L'adiposità aumentata e una ridotta attività fisica sono predittori forti e indipendenti di morte.

CONTESTO CLINICO
Due terzi della popolazione americana sono classificati sovrappeso od obesi e la maggior parte di essi non svolge attività fisica in modo regolare. Entrambe le condizioni costituiscono fattori che contribuiscono a morte prematura e a patologie croniche, comprese malattie cardiovascolari e tumore. Tuttavia, secondo gli autori di questo studio, il contributo relativo che peso corporeo ed inattività danno a questi esiti è da valutare, e studi precedenti non hanno riportato l'influenza combinata di sovrappeso e inattività fisica sulla mortalità. Gli autori hanno condotto uno studio di coorte osservazionale correlando i dati al basale del Nurses'Health Study con 24 anni di follow-up valutando i decessi per malattia cardiovascolare e tumore.


HIGHLIGHTS DELLO STUDIO

  • 116.564 infermiere registrate, di età compresa tra 30 e 55 anni, hanno completato un questionario inviato per posta al basale nel 1976, e successivamente ogni due anni, che conteneva informazioni sul regime alimentare e sull'attività fisica.
  • Criteri di esclusione erano la presenza al basale, autosegnalata, di malattia cardiovascolare o tumore.
  • Per valutare il regime alimentare sono stati utilizzati questionari validati sulla frequenza di assunzione di cibo. Il peso corporeo autosegnalato al basale e a 18 anni sono stati confrontati al peso attuale e mostravano una correlazione elevata (r=0,96).
  • L'attività fisica stimata mediante un diario settimanale e in base alla memoria è stata registrata in un questionario nel 1980, 1982, 1986, 1988, 1992, 1996 e 1998. La correlazione fra ricordo di una settimana di attività e autosegnalazione sul questionario relativa allo stesso periodo era 0,79.
  • L'end-point primario era la mortalità. La causa del decesso veniva classificata mediante l'International Classification of Diseases (IX edizione, ICD-9), criteri come malattia cardiovascolare, tumore e tutte le altre cause. La morte era segnalata dai parenti o dalle autorità postali o dal National Death Index.
  • Sono state condotte analisi, aggiustate per l'età, per controllare fumo, storia familiare di infarto miocardico entro i 60 anni di età, consumo di alcol, menopausa e terapia ormonale sostitutiva dopo aver diviso le donne in 5 categorie in base all'indice di massa corporea (IMC) e all'attività fisica.
  • Non c'erano distinzioni fra incremento di peso o perdita di peso volute o non volute.
  • Durante il periodo di follow-up di 24 anni si sono verificati 10.282 decessi: 2.370 dovuti a malattia cardiovascolare, 5.223 per tumore, e 2.689 per tutte le cause.
  • All'analisi aggiustata per età si osservava una relazione tra IMC e mortalità di tipo J-shape. Restringendo l'analisi alle donne che non avevano mai fumato si evidenziava una relazione monotonica diretta fra IMC e mortalità.
  • Sia il peso eccessivo o l'obesità che l'inattività fisica erano associate significativamente ad una mortalità aumentata. Nelle donne che non avevano mai fumato la mortalità complessiva era doppia per quelle obese (IMC >30) rispetto a quelle snelle (IMC <25).
  • La mortalità per malattia cardiovascolare era tre volte più elevata fra le donne obese rispetto a quelle di corporatura snella, mentre la mortalità per cancro era aumentata del 65%.
  • L'inattività fisica, definita come meno di 1 ora di esercizio alla settimana, era associata al 52% di incremento della mortalità complessiva, al doppio della mortalità per malattia cardiovascolare e ad un aumento del 29% della mortalità dovuta a tumore.
  • Comparando le donne che erano snelle (IMC <25) e fisicamente attive (3,5 o più ore di esercizio alla settimana), con le donne snelle ed inattive, queste ultime avevano un rischio relativo di morte di 1,55; le donne obese e attive avevano un rischio relativo di 1,91; le donne inattive ed obese avevano un rischio relativo di 2,42.
  • In questa coorte nel 1992 la prevalenza di sovrappeso (IMC >25) era dell'80,7% e di inattività fisica (meno di 3,5 ore di esercizio alla settimana) era dell'81,6% fra le donne che non avevano mai fumato.
  • L'incremento di peso durante l'età adulta era un predittore forte ed indipendente di morte precoce, indipendentemente dal livello di attività fisica.
  • Il peso eccessivo (IMC >25) associato all'inattività fisica (meno di 3,5 ore di esercizio alla settimana) possono essere responsabili del 31% di tutti i decessi precoci, del 59% delle malattie cardiovascolari e del 21% dei decessi per tumore fra le donne non fumatrici.
ie cardiovascolari e del 21% dei decessi per tumore fra le donne non fumatrici.