SEX
DIFFERENCES OF ENDOGENOUS SEX HORMONES AND RISK OF TYPE 2 DIABETES: A
SYSTEMATIC REVIEW AND META-ANALYSIS
Ding EL, Song Y, Malik VS, Liu S
JAMA 2006;295:1288-1299
Dati inconsistenti suggerirebbero che gli ormoni sessuali endogeni abbiano
un ruolo nella eziologia sesso-dipendente del diabete mellito (DM) di
tipo 2.
Il DM è una malattia oggi assai diffusa di tipo endocrino-dismetabolico
caratterizzata da alcune particolari interferenze con altri disturbi del
sistema endocrino che hanno aspetti interessanti e talora anche contrastanti.
L'obesità ad esempio rappresenta un fattore di forte associazione
con il diabete di tipo 2 e secondo recenti indagini è più
forte per il sesso femminile che per quello maschile.
Condizioni di iperandrogenismo, come è possibile riscontrare nella
sindrome dell'ovaio policistico, rappresentano un fattore di rischio per
insorgenza di intolleranza glucidica ed insulinoresistenza nella donna;
al contrario, nell'uomo un ipoandrogenismo si associa più frequentemente
ad insulinoresistenza ed obesità. Queste differenze fra i due sessi
per quanto riguarda il diabete mellito tipo 2 sono inoltre evidenti anche
per l'aspetto prognostico, infatti nella donna tale patologia rappresenta
un fattore di rischio più forte per insorgenza di cardiopatia ischemica
(aumento di rischio di 3,5 per la donna, 2 per l'uomo).
Il presente studio, pubblicato su JAMA, ha valutato in modo sistematico
l'associazione tra livelli plasmatici di testosterone, globuline leganti
ormoni sessuali (SHBG, sex hormone-binding globulin) ed estradiolo con
il rischio di DM.
I dati sono stati ottenuti tramite una ricerca sistematica su EMBASE e
MEDLINE (1966-giugno 2005) di articoli in lingua inglese, utilizzando
come parole chiave "diabetes", "testosterone", "sex-hormone-binding-globulin",
e "estradiol" sulle referenze degli articoli selezionati e mediante
contatto diretto con gli autori. Da 80 lavori individuati, sono stati
identificati 43 studi prospettici cross-sectional che riportavano i rischi
relativi (RRs) o i livelli ormonali per casi e controlli, per un totale
di 6974 donne e 6427 uomini. Le informazioni sui disegni degli studi,
caratteristiche dei partecipanti e stime del rischio sono state estratte
in modo indipendente da due operatori, utilizzando un protocollo standardizzato.
I risultati sono stati aggregati mediante meta-regressione e modello ad
effetti casuali.
I risultati degli studi corss-sectional hanno indicato che i livelli di
testosterone erano significativamente più bassi negli uomini con
DM (differenza media -76,6 ng/dL; IC 95% -99,4/
-53,6) e più alti nelle donne con DM, quando confrontati con i
controlli (differenza media 6,1 ng/dL; 2,3/10,1) (p<0,001 tra i due
sessi). In modo simile gli studi prospettici dimostravano che gli uomini
con livelli più alti di testosterone (range, 449,6-605,2 ng/dL)
avevano un rischio del 42% più basso di DM (RR 0,58; IC 95% 0,39/0,87),
mentre è emersa l'evidenza che il testosterone aumenti il rischio
nelle donne (p=0,06 fra i sessi). Entrambi i tipi di studi hanno trovato
che le SHBG erano più protettive nelle donne (p<=0,01 tra i
sessi per i due studi); gli studi prospettivi indicavano che le donne
con livelli più alti di SHBG (>60 vs <=60 nmol/L) avevano
un rischio più basso dell'80% di DM (RR, 0,20; 0,12/0,30), mantre
gli uomini con livelli di SHBG più alti (>28,3 vs <=28,3
nmol/L) avevano un rischio più basso del 52% (RR 0,48; 0,33/0,69).
I livelli di estradiolo erano elevati tra gli uomini e le donne in post-menopausa
con DM rispetto ai rispetti controlli (p=0,007).
Gli
autori concludono che la revisione sistematica degli studi ha evidenziato
come gli ormoni sessuali endogeni possano modulare in modo differente
lo stato glicemico ed il rischio di DM nelle donne e negli uomini. Alto
testosterone è associato ad un rischio maggiore di DM nelle donne,
ma minore negli uomini; l'associazione inversa di SHBG con il rischio
era più forte nelle donne che negli uomini. Non
vengono approfonditi gli eventuali meccanismi all'origine di queste correlazioni,
che risulterebbero comunque ancora non dimostrati da un punto di vista
biologico e biochimico. È ipotizzabile che esistano delle differenze
nei meccanismi eziopatogenetici del diabete mellito tipo 2 nel sesso femminile
e nel sesso maschile che coinvolgerebbero anche la rilevanza dell'adiposità
fra i due sessi.
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