CARDIOVASCULAR RISK AMONG ADULTS WITH CHRONIC KIDNEY DISEASE, WITH OR WITHOUT PRIOR MYOCARDIAL INFARCTION
Wattanakit K, Coresh J, Muntner P, et al.
J Am Coll Cardiol 2006; 48:1183-9

Le patologie renali croniche non comportano il medesimo rischio di malattia coronarica e di mortalità cardiovascolare di entità inferiore rispetto a quello conferito da un infarto miocardico precedente.

RIASSUNTO
CONTESTO La patologia renale cronica (chronic kidney disease, CKD) da lieve a moderata è un fattore di rischio per le malattie cardiache e gli eventi cardiovascolari. Ciò può dipendere del fatto che la malattia renale e quella cardiovascolare condividono molti fattori di rischio, come diabete, ipertensione, obesità, dislipidemie e fumo, ma anche dalla tendenza dei medici a focalizzarsi principalmente sulla patologia renale e a trascurare il trattamento dei fattori di rischio cardiovascolari. A tutt'oggi non è ancora chiaro se i pazienti con CKD abbiano un rischio di eventi CHD o di mortalità CV equivalente ai pazienti che hanno avuto un infarto miocardico (IM).
OBIETTIVI Lo studio cerca di stabilire se la malattia renale cronica può essere considerata equivalente alla malattia coronarica, in termini di rischio, nella scelta di terapie ipocolesterolemizzanti.
METODI Usando dati ricavati dallo studio ARIC (Atherosclerosis Risk in Communities), sono stati categorizzati soggetti non diabetici sulla base del loro livello medio di funzionalità renale (velocità di filtrazione glomerulare stimata >=60 o da 30 a 59 ml/min/1,73 m2, che definisce il terzo stadio di malattia renale) e di un precedente infarto miocardico (si o no). Sono stati confrontati i tassi e i rischi relativi (RR) di eventi coronarici (IM o CHD fatale, n=653) e la mortalità cardiovascolare (n=209) che si sono verificati durante i 10 anni di follow-up nelle diverse popolazioni.
RISULTATI Tra 12243 partecipanti di mezza età, 271 risultano al terzo stadio di patologia renale. Dopo aver corretto i dati sulla base di età,genere, razza e centro, l'incidenza CHD e la mortalità CV ogni 1000 anni persona per la presenza di CKD e IM erano 4,1 e 1,0 in assenza di patologia renale e di infarto, 8,0 e 3,4 in presenza di solo CKD, 18,8 e 7,0 in caso di MI precedente e30,8 e 18,0 in presenza di entrambe le condizioni. Dopo aver ulteriormente corretto i risultati peri fattori di rischio cardiovascolari, gli RR di patologia coronarica e mortalità cardiovascolare erano significativamente inferiorii nei soggetti con malattia renale e senza un IM precedente (RR=0,44; IC al 95% 0,28-0,72 per CHD e RR=0,46; 0,24-0,90 per la mortalità CV) rispetto ai soggetti senza patologia renale ma con un infarto miocardico precedente.
CONCLUSIONI Il terzo stadio di patologia renale conferisce un rischio cardiovascolare inferiore e non equivalente ad un precedente infarto miocardico nella popolazione generale di mezza età non diabetica. Poichè l'incidenza di eventi coronarici a 10 anni nei pazienti con CKD al terzo stadio è 10% o meno, una terapia aggressiva con statine non sembra avere un rapporto costo-efficacia favorevole; potrebbe risultare invece più appropriata e conveniente una strategia di controllo lipidico personalizzata, basata sulla valutazione globale del rischio coronarico in ogni paziente.


Rischio relativo di CHD e mortalità CV tra soggetti con e senza CKD e con o senza un precedente IM

CLASSIFICAZIONE DELLA PATOLOGIA RENALE
Sulla base della velocità di filtrazione glomerulare (VFG)

Stadio 1 - VFG =90ml/min/1,73 m2: Danno renale con VFG normale o alta
Stadio 2 - VFG tra 60 e 89ml/min/1,73 m2: Danno renale con lieve diminuzione della VFG
Stadio 3 - VFG tra 30 e 59ml/min/1,73 m2: Moderata diminuzione della VFG
Stadio 4 - VFG tra 15 e 29ml/min/1,73 m2: Grave diminuzione della VFG
Stadio 5 - VFG <15ml/min/1,73 m2: Insufficienza renale