EFFECTS
OF OMEGA-3 FATTY ACIDS ON SERUM MARKERS OF CARDIOVASCULAR DISEASE RISK:
A SYSTEMATIC REVIEW
Balk EM, Lichtenstein AH, Chunga M, et al.
Atherosclerosis 2006; 189:19-30
I risultati di questa review supportano le conclusioni che l'effetto maggiore
e più consistente sui markers plasmatici di rischio CVD di dosi
relativamente alte di acidi grassi omega-3 nella dieta è la riduzione
dei livelli di trigliceridi.
Un elevato consumo di olio di pesce è stato associato ad un ridotto
rischio di malattie cardiovascolari (CVD), sebbene i meccanismi siano
ad oggi sconosciuti. Anche gli acidi grassi omega-3 derivanti da oli vegetali
(ALA) sono stati studiati per quanto riguarda possibili effetti cardiovascolari.
È stata condotta una review sistematica di trias controllati e
randomizzati, che avevano studiato l'effetto del consumo di olio di pesce
e di ALA sui fattori serici di rischio CVD comunemente misurati, eseguendo,
quando possibile ed appropriata, una meta-analisi.
Dalla combinazione di 21 trials che avevano valutavano end point lipidici
è emerso che il consumo di olio di pesce portava ad una variazione
netta complessiva nei trigliceridi di -27 (IC 95% da -33 a -20) mg/dL,
nel colesterolo HDL di +1,6 (da +0,8 a +2,3) mg/dL e nel colesterolo LDL
di +6 (+3 a +8) mg/dL. Non era invece evidente alcun effetto dell'olio
di pesce sul colesterolo totale. Si è osservato che dosi maggiori
di olio di pesce e livelli lipidici più alti al basale erano associati
ad una maggior riduzione dei trigliceridi. Complessivamente, i 27 trials
sull'olio di pesce che avevano valutato le concentrazioni plasmatiche
di emoglobina glicata (HgbA1c) o di glucosio a digiuno (FBS) hanno riscontrato
un piccolo, non significativo, incremento netto rispetto agli oli-controllo.
Cinque studi hanno trovato che gli ALA producevano effetti inconsistenti
su lipidi, HgbA1c o FBS. Quattro studi che avevano studiato gli effetti
degli acidi grassi omega-3 sulla proteina C-reattiva ad alta sensibilità
(hs-PCR) sono risultati contraddittori e non significativi.
Questi risultati avvalorano un effetto benefico dose-dipendente dell'olio
di pesce sui trigliceridi serici, soprattutto nei soggetti con livelli
più elevati. Il consumo di olio di pesce inoltre aumenta in modo
modesto i livelli di colesterolo HDL, ma non sembra influenzare in modo
avverso l'omeostasi del glucosio. Le prove riguardanti gli effetti degli
acidi grassi omega-3 sulla hs-PCR sono inconclusive, così come
i dati sugli effetti degli ALA.
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