LIVELLI DI GLUCOSIO PLASMATICO E MORTALITA'




RAISED BLOOD GLUCOSE LEVELS RESPONSIBLE FOR MORE THAN THREE MILLION DEATHS EACH YEAR
Fonte: theheart.org. 9 novembre 2006


L'aumento dei livelli plasmatici di glucosio è responsabile di più di tre milioni di morti l'anno.

Livelli di glucosio superori a quelli ottimali sono responsabili del 21% delle morti per malattie ischemiche cardiache e del 13% delle morti per ictus in tutto il mondo. Se si aggiungono le morti dovute al diabete stesso, questa alterazione metabolica si pone tra le prime cinque cause di morte in tutto il mondo, causando 3,16 milioni di morti l'anno. Questi dati sono descritti in un nuovo studio condotto dal Dr Goodarz Danaei (Harvard School of Public Health, Boston, MA) e pubblicato su Lancet.
La quantificazione degli effetti causati dall'aumento della glicemia sulla salute, come spiegano gli autori, è complicata per molte ragioni. Queste comprendono il fatto che i tassi di mortalità basati sui decessi assegnati direttamente al diabete sottostimano la portata totale della condizione, poiché non tengono conto anche delle numerose morti cardiovascolari dovute a livelli di glucosio plasmatici aumentati, ma comunque al di sotto dei tradizionali valori soglia che definiscono il diabete.
È stato compilato un database con stime confrontabili della distribuzione dei livelli glicemici per età, sesso e paese. Sono stati raccolti e riordinati i dati di 52 paesi ricavati da registrazioni dei livelli individuali in indagini sulla salute della popolazione, review sistematiche e dati raccolti dagli sperimentatori stessi. Questi, insieme a dati sull'associazione continua tra i livelli glicemici e il rischio di mortalità CV, sono stati usati per stimare la mortalità per malattie ischemiche cardiache e per ictus attribuibile a concentrazioni di glucosio al di sopra dei valori ottimali, in diverse regioni del mondo, per età e sesso.
I risultati hanno mostrato che, in aggiunta a 959.000 morti assegnate direttamente al diabete, 1.490.000 morti per malattie ischemiche cardiache e 709.000 morti per ictus sono attribuibili ad elevati livelli glicemici, rispettivamente il 21% e 13% di tutte le morti per queste patologie. Di queste ultime morti l'84% (1.800.000) viene rilevato in paesi con reddito medio-basso.
I risultati mostrano che una morte su 5 per malattie ischemiche cardiache e una su 8 per ictus sono attribuibili a livelli glicemici oltre quelli ottimali. Queste cifre sono paragonabili alle morti per fumo (4,8 milioni), ipercolesterolemia (3,9 milioni) e obesità (2,4 milioni). È stato osservato che la mortalità dovuta a livelli glicemici superiori a quelli ottimali è tre volte maggiore di quella attribuibile al diabete, e ciò dimostra che gli effetti dell'aumento dei livelli di glucosio sono sottostimati.
Poiché esiste un'associazione positiva e continua tra glicemia e rischio CV, che si estende ben al di sotto dei livelli glicemici a digiuno previsti per la diagnosi di diabete o correlati ad altri disturbi, risulta notevole il potenziale della prevenzione al di sotto di queste soglie, e questa associazione continua conferisce particolare importanza agli approcci di prevenzione basati sulla popolazione. Il primo passo verso questo obiettivo dovrebbe prevedere cambiamenti dello stile di vita, dal momento che interventi di questo tipo si sono dimostrati in grado di prevenire la progressione del diabete per oltre il 58% e di ritardare la patologia di 11 anni in gruppi ad alto rischio, come individui con ridotta tolleranza al glucosio. Tuttavia, poiché l'84% della mortalità CV attribuibile all'aumento dei livelli plasmatici di glucosio si verifica in paesi con reddito medio-basso, questi interventi devono avere un rapporto costo-efficacia favorevole.