OBESITÀ E FUMO ED ESITI DELLA TERAPIA IN PAZIENTI CORONARICI



EUROASPIRE UNINSPIRING: OBESITY AND SMOKING WIPE OUT ANY GAINS
European Society of Cardiology Congress 2007
Fonte: The Heart.org. Pubblicato on line il 2 settembre 2007


Nuovi dati da EUROASPIRE mostrano che, nonostante il notevole incremento nell'uso di farmaci cardiovascolari negli ultimi 12 anni, i pazienti coronarici hanno esiti avversi, soprattutto a causa del fallimento degli interventi sullo stile di vita.

Nonostante il notevole aumento nell'uso dei farmaci cardiovascolari nei 12 anni dall'inizio dell'indagine EUROASPIRE, la maggior parte dei pazienti coronarici non ha raggiunto i target pressori e la prevalenza del diabete continua a crescere drammaticamente, come riportato da David Wood all'European Society of Cardiology Congress 2007. Questi scarsi esiti sono probabilmente dovuti al fallimento degli interventi su fattori relativi allo stile di vita, come l'obesità o l'abitudine al fumo. I risultati supportano una limitata attenzione per la prevenzione secondaria in pazienti con patologia cardiaca diagnosticata. E' impressionante notare come meno di un terzo dei pazienti in questa survey avesse accesso ad un qualsiasi programma strutturato di riabilitazione. Diabete e obesità sono problemi rilevanti in tutto il mondo e non vengono adeguatamente contrastati. Queste evidenze, oltre all'invecchiamento della popolazione, sono segnali preoccupanti di un notevole aumento delle patologie cardiovascolari nei prossimi anni.
L'ultima indagine EUROASPIRE (la terza) ha incluso 22 nazioni. Le analisi hanno esaminato i trend degli 8 stati che hanno partecipato a tutte e tre le survey (Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Olanda e Slovenia) consentendo l'osservazione di 8.547 pazienti con CHD per 12 anni.
La prevalenza dell'abitudine al fumo è rimasta invariata nelle tre indagini, con circa un quinto dei pazienti malati che continuava a fumare sigarette, nonostante la disponibilità di nuovi e più efficaci metodi per aiutare le persone a smettere. È anche da sottolineare il fatto che in alcuni gruppi, come le donne o i soggetti al di sotto dei 50 anni, la prevalenza di fumatori è di fatto aumentata.
Il peso corporeo continua a crescere drammaticamente (4,9 Kg tra la prima e la terza survey, con 4 pazienti su 5 in sovrappeso e più di un terzo clinicamente obesi nell'ultima indagine, contro un quarto nella prima). Anche il giro-vita è in aumento e più di metà dei pazienti totali mostrano obesità centrale.
Infine, la prevalenza di diabete sta salendo vertiginosamente, dal 17% nella prima indagine al 28% nella terza. Dato inquietante è il 15% di pazienti con diabete non diagnosticato, che porta al 43% la prevalenza della malattia.
In contrasto con le sconfortanti notizie sul fumo e sull'obesità, si è osservato un incoraggiante aumento nell'uso di tutti i farmaci cardiovascolari, ad eccezione dei bloccanti del canale del calcio. Il trattamento dei livelli lipidici è migliorato considerevolmente nel corso delle tre survey, trascinato da un uso esteso delle statine (aumentato di più di 4 volte, dal 18% di pazienti in terapia con statine nella prima survey all'87%). Di conseguenza, la percentuale di pazienti che hanno raggiunto i target di colesterolo totale e di C-LDL è aumentata dal 13% al 72% e dall'11% al 75%, rispettivamente. I dati sono meno incoraggianti per quanto riguarda la pressione arteriosa. Il trattamento dell'ipertensione non ha mostrato miglioramenti nel tempo e metà dei pazienti ha valori pressori al di sopra di quelli raccomandati di 140/90 mm Hg, con un aumentato rischio di ictus e di insufficienza cardiaca e renale.

Prevalenza di PA alta, elevato CT e diabete mellito autoriportato

SURVEY EUROASPIRE
Pazienti con PA altaa
(%)
Pazienti con CT elevatob
(%)
Pazienti con C-LDL elevatoc
(%)
Pazienti con diabete
(%)
indagine 1
58,1
94,5
96,4
17,4
indagine 2
58,3
76,7
78,1
20,1
indagine 3
60,9
46,2
47,5
28,0

a. >140/90 mm Hg o >130/80 mm Hg nei diabetici
b. >4,5 mmol/L
c. >2,5 mmol/L

C'è discordanza tra l'aumento dell'uso di farmaci da un lato e il mancato controllo pressorio dall'altro. Ciò può sottintendere la scarsa aderenza del paziente alla terapia. Inoltre, i trend di aumento del peso corporeo hanno indubbiamente contribuito ai risultati negativi in termini di pressione arteriosa. Kornelia Kotseva, project manager dell'indagine EUROASPIRE III, ha commentato che la terapia farmacologica senza un intervento diretto alle cause della patologia non potrà mai produrre benefici nella prevenzione: il trattamento farmacologico deve sempre essere affiancato ad un intervento specifico sullo stile di vita.