COLESTEROLO TOTALE E MORTALITÀ VASCOLARE



BLOOD CHOLESTEROL AND VASCULAR MORTALITY BY AGE, SEX, AND BLOOD PRESSURE: A META-ANALYSIS OF INDIVIDUAL DATA FROM 61 PROSPECTIVE STUDIES WITH 55?000 VASCULAR DEATHS
Prospective Studies Collaboration
The Lancet 2007; 370:1829-1839



Da una metanalisi emerge la presenza di un'associazione positiva tra il colesterolo totale e la mortalità per ischemia coronarica e l'assenza inaspettata di una associazione positiva tra livelli lipidici e mortalità per ictus, indipendentemente da età, sesso e valori pressori.

RIASSUNTO

CONTESTO Età, sesso e pressione arteriosa possono modificare l'associazione tra colesterolo totale (e le sue due frazioni principali, colesterolo HDL e LDL) e mortalità vascolare. Questa metanalisi ha combinato studi prospettici sulla mortalità vascolare che riportavano sia i valori pressori che la colesterolemia totale al basale, al fine di determinare la rilevanza congiunta di questi due fattori di rischio.
METODI Le informazioni sono state ottenute da 61 studi prospettici osservazionali, condotti principalmente in Europa Occidentale e in Nord America e che hanno arruolato complessivamente almeno 900.000 adulti senza patologie pregresse e con misurazioni al basale di colesterolo totale e pressione arteriosa. Durante circa 12 milioni di anni-persona, con soggetti a rischio tra i 40 e gli 89 anni d'età, si sono verificati più di 55.000 morti vascolari (34.000 per ischemia cardiaca o IHD, 12.000 per ictus, 10.000 per altre cause). L'informazione riguardo il colesterolo HDL era disponibile per 150.000 partecipanti, tra i quali si sono registrate 5.000 morti vascolari (3.000 per IHD, 1.000 per ictus, 1.000 per altre cause). Le associazioni riportate erano con livelli usuali di colesterolo (cioè corretti per il bias di attenuazione o "regression dilution bias").
RISULTATI Una mmol/L in meno di colesterolo totale (CT) era associata ad una riduzione di circa la metà (hazard ratio 0,44 [IC al 95% 0,42-0,48]), un terzo (0,66 [0,65-0,68]) e un sesto (0,83 [0,81-0,85]) della mortalità per IHD in entrambi i sessi all'età di 40-49, 50-69 e 70-89 anni rispettivamente, in tutto il range principale della colesterolemia rilevata nella maggior parte dei Paesi sviluppati, apparentemente senza un valore soglia. La riduzione proporzionale del rischio diminuiva all'aumentare della pressione arteriosa, dal momento che gli effetti assoluti del colesterolo e della pressione erano approssimativamente additivi. Tra i diversi indici semplici che contengono il colesterolo HDL, il rapporto CT/C-HDL era il predittore più forte di mortalità IHD (più informativo del 40% rispetto al colesterolo non-HDL e 2 volte più del CT). Il colesterolo totale mostrava una debole correlazione positiva con la mortalità per ictus, ischemico e per tutte le cause, nei primi anni della mezza età (40-59 anni), ma questo risultato potrebbe essere in gran parte o interamente attribuito all'associazione tra colesterolo e pressione arteriosa. Inoltre, è stata osservata un correlazione positiva solo nella mezza età e solo in individui con valori pressori al di sotto della media; in età più avanzata (70-89 anni) e, in particolare, in caso di pressione sistolica superiore a 145 mmHg, il CT era correlato negativamente alla mortalità per ictus, emorragico o per tutte le cause. I risultati per altri tipi di mortalità vascolare erano intermedi tra quelli per IHD e per ictus.
INTERPRETAZIONE Il colesterolo totale era associato positivamente alla mortalità per IHD sia nella mezza età che in quella avanzata, per ogni livello di pressione arteriosa. L'assenza di un'associazione positiva indipendente tra colesterolo e mortalità per ictus, specialmente tra gli anziani o tra soggetti con pressione più alta, non è spiegata ed richiede ulteriori ricerche. Tuttavia, dai trial randomizzati emerge l'evidenza conclusiva che le statine riducono sostanzialmente non solo i tassi di eventi coronarici, ma anche i tassi di ictus nei pazienti in ampi range di età e valori pressori.