EXTREME
LIPOPROTEIN(A) LEVELS AND THE RISK OF MYOCARDIAL INFARCTION IN THE GENERAL
POPULATION
Kamstrup PR, Benn M, Tybjaerg-Hansen A, Nordestgaard BG
Circulation 2008; 117:176-184
Un nuovo studio mostra come l'incremento dei livelli alti di lipoproteina(a)
sia associato ad un aumento graduale del rischio di infarto miocardico,
senza evidenze dell'esistenza di un valore soglia.
ABSTRACT
CONTESTO Precedenti studi in vitro, su animali ed epidemiologici
hanno suggerito che la lipoproteina(a) possa contribuire allo sviluppo
di aterosclerosi e trombosi e quindi ad eventi quali l'infarto miocardico
(IM) o l'ischemia cardiaca. Tuttavia, l'uso di tale parametro come fattore
di rischio non è stato applicato nella pratica clinica. I limiti
degli studi precedenti includono la mancanza della stima del rischio per
livelli estremi di lipoproteina(a), misurazioni su campioni congelati
da molto tempo, nessuna correzione per il bias di diluizione della regressione
e assenza della stima del rischio assoluto nella popolazione generale.
Inoltre solo pochi studi hanno fornito informazioni sull'associazione
tra livelli di lipoproteina(a) molto alti e il rischio di infarto. È
stata perciò vagliata l'ipotesi che elevati livelli di lipoproteina(a)
possano predire l'IM nella popolazione generale, misurando le concentrazioni
immediatamente dopo il prelievo, correggendo per il bias di diluizione
della regressione e calcolando hazard ratio e rischio assoluto.
METODI E RISULTATI Sono stati esaminati 9.330 uomini e donne dalla
popolazione generale nel Copenhagen City Heart Study. Durante i
10 anni di follow-up, 498 partecipanti hanno sviluppato IM. Nelle donne,
gli hazard ratio multifattoriali, aggiustati, per IM associato
a elevati livelli di lipoproteina(a) erano: 1,1 (IC al 95% 0,6-1,9) per
livelli pari a 5-29 mg/dL (22°-66° percentile); 1,7 (1,0-3,1)
per 30-84 mg/dL (67°-89° percentile); 2,6 (1,2-5,9) per 85-119
mg/dL (90°-95° percentile) e 3,6 (1,7-7,7) per livelli >=120
mg/dL (>95° percentile) versus livelli <5 mg/dL (<22°
percentile). I valori corrispondenti negli uomini erano 1,5 (0,9-2,3);
1,6 (1,0-2,6); 2,6 (1,2-5,5) e 3,7 (1,7-8,0). I rischi assoluti di IM
a 10 anni erano del 10% e del 20% nelle donne fumatrici ipertese con più
di 60 anni e con livelli di lipoproteina(a) <5 e >=120 mg/dL, rispettivamente.
I valori corrispondenti negli uomini erano 19% e 35%.
CONCLUSIONI E' stato osservato un aumento graduale nel rischio
di infarto miocardico al crescere dei livelli di lipoproteina(a), senza
evidenze di un effetto soglia. Livelli estremi di lipoproteina(a) predicono
un aumento di 3-4 volte del rischio di IM nella popolazione generale e
un rischio assoluto a 10 anni del 20% e del 35% in uomini e donne già
ad alto rischio.
Rischio
assoluto di infarto miocardico (A) e di ischemia cardiaca (B) per livelli
di lipoproteina (a), sesso, fumo, ipertensione ed età.
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