LABORATORY-BASED
VERSUS NON-LABORATORY-BASED METHOD FOR ASSESSMENT OF CARDIOVASCULAR DISEASE
RISK: THE NHANES I FOLLOW-UP STUDY COHORT
Gaziano TA, Young CR, Fitzmaurice G, et al.
The Lancet 2008; 371:923-931
È stato osservato che un metodo di valutazione del rischio CV basato
su pressione, trattamento antipertensivo, età, fumo, IMC e storia
di diabete ha un'efficacia predittiva paragonabile a quella di metodi
basati su misurazioni in laboratorio; in questo modo le informazioni possono
essere ottenute in maniera non invasiva e richiedono pochi minuti.
RIASSUNTO
CONTESTO Circa l'80% delle morti cardiovascolari si verificano
nei Paesi in via di sviluppo. Una strategia di prevenzione primaria largamente
utilizzata prevede l'applicazione di algoritmi di predizione o punteggi
di rischio per identificare i soggetti a rischio più alto e per
indirizzare interventi farmacologici o di correzione dello stile di vita.
Molti punteggi di rischio comprendono età, sesso, ipertensione,
fumo, diabete, livelli lipidici, storia familiare. Sfortunatamente, pochi
sforzi sono stati fatti per sviluppare un sistema di predizione del rischio
che fosse più semplice da applicare nella pratica clinica. Nei
Paesi sviluppati un algoritmo predittivo che richieda test di laboratorio
è poco conveniente, ma in quelli in via di sviluppo queste procedure
potrebbero essere troppo costose e del tutto inattuabili. Allo scopo di
sviluppare un sistema semplice ed efficace di misurazione del rischio,
si è valutato se un metodo di predizione del rischio che non richiede
alcun test di laboratorio possa essere altrettanto accurato.
METODI Il National Health and Nutrition Examination Survey
(NHANES) era uno studio di coorte prospettico con 14.407 partecipanti
americani di età compresa tra 25 e 74 anni all'epoca della loro
prima visita (tra il 1971 e il 1975). La popolazione in studio per il
follow-up includeva partecipanti con informazioni complete nell'ambito
di questa indagine e che non riportavano storia di patologia cardiovascolare
(infarto miocardico, insufficienza cardiaca, ictus, angina) o cancro,
e costituiva un dataset di analisi di 6186 soggetti. È stata confrontata
la capacità di ogni metodo di predire un primo evento cardiovascolare
fatale o non-fatale in questa coorte. Per il modello basato su test di
laboratorio, che richiedeva l'analisi del sangue, sono stati usati i fattori
di rischio tradizionali: età, pressione sistolica, fumo, colesterolo
totale, stato diabetico riportato e trattamento antipertensivo corrente.
Per il modello non basato su test di laboratorio il colesterolo è
stato sostituito con l'indice di massa corporea.
RISULTATI Nella coorte di 6186 soggetti, si sono verificati 1529
primi eventi cardiovascolari e 578 (38%) morti dovute a CVD in 21 anni.
Nelle donne, il modello basato sui test di laboratorio era utile per predire
eventi, con statistica C(*) 0,829. La statistica C del modello non basato
su test di laboratorio era 0,831. Negli uomini il risultato era simile
(0,784 e 0,783 per i due test, rispettivamente). I risultati erano simili
tra i due test in entrambi i sessi anche considerando solo gli eventi
fatali.
INTERPRETAZIONE Un metodo che usa fattori di rischio non basati
su test di laboratorio predice gli eventi cardiovascolari in modo tanto
accurato quanto un metodo che utilizza valori ricavati in laboratorio.
Questo approccio potrebbe semplificare la valutazione del rischio in situazioni
in cui i test di laboratorio sono non disponibili o non convenienti.
(*) STATISTICA C: misura di concordanza solitamente usata per quantificare
la capacità di un test di distinguere, per esempio, tra soggetti
ad alto e a basso rischio.
Pazienti classificati correttamente a basso o ad alto rischio secondo
livelli di cut-off per il rischio a 5 anni

Carte di predizione del rischio per le malattie CV usando misure non
basate su test di laboratorio (donne)
Carte
di predizione del rischio per le malattie CV usando misure non basate
su test di laboratorio (uomini)

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