ADHERENCE TO A DASH-STYLE DIET AND RISK OF CORONARY HEART DISEASE AND
STROKE IN WOMEN Fung TT, Chiuve SE, McCullough ML, et al. Arch Intern Med 2008; 168:713-720 I benefici della cosiddetta dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), promossa da anni dal governo americano per prevenire le malattie cardiovascolari, vengono confermati da una ricerca che ha seguito per 24 anni la salute di quasi 90.000 donne. RIASSUNTO CONTESTO La dieta Dietary Approaches to Stop Hypertension (DASH), ricca in frutta e verdura e povera di proteine animali, ma con un rilevante apporto di proteine vegetali attraverso legumi e noci, riduce sostanzialmente la pressione arteriosa in soggetti ipertesi e normotesi. Questa dieta è oggi largamente promossa dal National Heart, Lung, and Blood Institute per la prevenzione e il trattamento dell'ipertensione. Poichè ipertensione e iperlipidemia sono fattori di rischio decisivi per le malattie cardiovascolari, la dieta DASH potrebbe ridurre il rischio di CHD e ictus. I dati di studi osservazionali su individui che seguivano una dieta simile a quella DASH possono essere utili per chiarirne l'efficacia a lungo termine. A tale scopo, è stato sviluppato un punteggio che riflette l'aderenza allo stile dietetico DASH. In questa analisi prospettica è stata valutata l'associazione tra aderenza alla dieta tipo-DASH e l'incidenza di CHD e ictus in 24 anni di follow-up della coorte del Nurses' Health Study. METODI In questo studio di coorte prospettico, la dieta è stata valutata 7 volte durante 24 anni di follow-up (1980-2004) con questionari validati per la rilevazione della frequenza di assunzione dei cibi. È stato calcolato un punteggio DASH basato su 8 tra cibi e componenti nutrizionali (frutta, verdura, cereali integrali, noci e legumi, latticini a basso contenuto di grassi, carni rosse e lavorate, bevande zuccherate e sale). Le informazioni mediche e sullo stile di vita sono state raccolte ogni 2 anni con un questionario. Il modello dei rischi proporzionali di Cox è stato utilizzato nella correzione per potenziali fattori confondenti. La popolazione in studio comprendeva 88.517 infermiere tra i 34 e i 59 anni senza storia di malattie cardiovascolari o diabete nel 1980. L'end point principale era il numero di casi incidenti confermati di infarto miocardico non fatale, morte per malattia coronarica e ictus. RISULTATI Sono stati documentati 2129 casi di infarto miocardico non fatale incidente, 976 morti per CHD e 3105 casi di ictus. Dopo aggiustamento per età, fumo e altri fattori di rischio cardiovascolare, i rischi relativi di CHD tra i quintili di punteggio DASH erano 1,0, 0,99, 0,86, 0,87 e 0,76 (IC al 95% 0,67-0,85) (p<0,001 per il trend). L'entità della differenza di rischio era simile per l'infarto miocardico non fatale e la morte per CHD. Il punteggio DASH era anche significativamente associato ad un minor rischio di ictus (i rischi relativi multivariati tra quintili di punteggio DASH erano 1,0, 0,92, 0,91, 0,89 e 0,82) (p=0,002 per il trend). Analisi trasversali con i campioni sanguigni in sottogruppi di donne mostravano che il punteggio DASH era significativamente associato a livelli plasmatici più bassi di proteina C-reattiva (p=0,008 per il trend) e di interleuchina 6 (p=0,04 per il trend). CONCLUSIONE L'aderenza alla dieta tipo-DASH è associata ad un rischio inferiore di CHD e ictus tra donne di mezza età durante 24 anni di follow-up. Criteri di punteggio per la dieta DASH
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