HORMONE
THERAPY AND RISK OF MYOCARDIAL INFARCTION: A NATIONAL REGISTER STUDY Løkkegaard E, Andreasen AH, Jacobsen RK, et al. Eur Heart J, pubblicato on line il 30 settembre 2008 Nuove informazioni sulla terapia ormonale sostitutiva emergono da uno studio osservazionale danese, che ha rilevato una correlazione tra il tipo di terapia ormonale e il rischio di sviluppare infarto miocardico. RIASSUNTO CONTESTO L'uso degli ormoni nelle donne in post-menopausa è stato supportato nel mondo occidentale fino al 2002, quando il più grande trial clinico randomizzato sugli effetti della terapia ormonale sostitutiva (TOS) continuata (the Woman's Health Initiative, WHI), è stato prematuramente interrotto per l'aumento complessivo della morbilità da infarto miocardico (IM). Questo risultato era inaspettato, dati gli effetti protettivi della terapia ormonale sulle patologie cardiovascolari. La discrepanza tra i dati del trial e quelli presenti in letteratura è al centro di un vivace dibattito. SCOPO Valutare il rischio di infarto miocardico come conseguenza della terapia ormonale sostitutiva considerando l'influenza di età, durata della terapia, diversi regimi e vie di somministrazione, tipo di progestinico e dose di estrogeni. METODI E RISULTATI Tutte le donne danesi (n=698.098, età 51-69 anni) sono state seguite nel periodo 1995-2001. Sulla base del registro centrale delle prescrizioni, è stato determinato il consumo nazionale giornaliero aggiornato della terapia ormonale. I registri nazionali hanno identificato 4947 IM incidenti. L'analisi di regressione di Poisson ha stimato i rischi relativi (RR). Complessivamente, non è stato osservato un aumento del rischio [RR 1,03 (IC al 95% 0,95-1,11)] di IM nelle donne con TOS rispetto a donne che non erano mai state in terapia ormonale; i RR stratificati per età in donne di 51-54, 55-59, 60-64 e 65-69 anni erano 1,24 (1,02-1,51), 0,96 (0,82-1,12), 1,11 (0,97-1,27) e 0,92 (0,80-1,06), rispettivamente. È stato rilevato un incremento del rischio all'aumentare della durata della terapia nelle donne giovani, un andamento non osservato nei gruppi di età più avanzata. In tutti i gruppi di età, il rischio più alto di IM era osservato per la TOS continua. Non c'era aumento del rischio con estrogeni senza opposizione, con terapia ciclica combinata o con tibolone. È stato riscontrato un rischio significativamente più basso con la somministrazione percutanea della terapia estrogenica senza opposizione rispetto alla via orale (p=0,04). Non sono state trovate associazioni con il tipo di progestinico o con la dose di estrogeni. CONCLUSIONE In uno studio di coorte nazionale, il più grande ad aver osservato gli effetti della terapia ormonale dall'interruzione del trial WHI, è stato osservato che il regime e la via di somministrazione della TOS possono modificare l'influenza di tale terapia sul rischio di IM. Gli autori raccomandano cautela nell'interpretazione del dato relativo alle donne giovani, in quanto non erano disponibili informazioni su tutti i potenziali fattori confondenti. Ciononostante, il risultato è abbastanza allarmante e la somministrazione di TOS a regime continuo dovrebbe essere valutata attentamente nelle donne giovani. Di notevole interesse è anche l'osservazione relativa alla via di somministrazione, in quanto per la prima volta le preparazioni vaginali vengono incluse in un ampio studio osservazionale. Rischio di IM in diverse categorie di TOS
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