TRENDS
FROM 1987 TO 2004 IN SUDDEN DEATH DUE TO CORONARY HEART DISEASE: THE ATHEROSCLEROSIS
RISK IN COMMUNITIES (ARIC) STUDY
Ni H, Coady S, Rosamond W, et al.
Am Heart J 2009; 157:46-52
Questo studio fornisce il trend di 17 anni di morte improvvisa per CHD,
con o senza diagnosi precedente di malattia, in un ampio studio con base
di comunità: i risultati rivelano una riduzione di questi eventi
comparabile a quella osservata per i tassi di morte per CHD non improvvisa.
RIASSUNTO
CONTESTO Il contributo della prevenzione primaria e del trattamento
al declino della mortalità per malattie coronariche (CHD) negli
Stati Uniti non è del tutto chiarito. Studi recenti hanno cercato
di stimare il trend di morte improvvisa per CHD (sudden coronary heart
disease, SCD) tra soggetti senza storia pregressa di CHD, come indicatore
di prevenzione primaria, e hanno dimostrato che i tassi di questi eventi
si sono ridotti nel tempo. Questi studi, tuttavia, erano diversi per definizione
dei casi, area geografica e popolazione in studio.
Lo studio ARIC (Atherosclerosis Risk in Communities) forniva
un'opportunità unica di valutare l'entità e il trend dei
tassi di morte per SCD e di misurare le variazioni per gruppi demografici
e comunità.
METODI Sono stati esaminati i trend di morte improvvisa per CHD
dal 1987 al 2004, usando i dati dello studio ARIC. Le morti improvvise
per CHD nei residenti di 4 comunità, di età compresa tra
35 e 74 anni, sono stati identificati usando fonti diverse, come i certificati
di morte, interviste ai medici legali o a persone informate e referti
medici. La regressione di Poisson è stata usata per valutare i
trend di 6 periodi: 1987-1989, 1990-1992, 1993-1995, 1996-1998, 1999-2001,
2002-2004, dopo aggiustamento per fattori demografici.
RISULTATI Complessivamente, nel 32,6% dei casi si trattava di morte
improvvisa per CHD, e questa avveniva entro un'ora dal manifestarsi dei
primi sintomi; il 63,5% di questi casi non aveva diagnosi precedenti di
CHD. Per le donne, il tasso era ridotto del 40% (p=0,059) per le morti
improvvise con storia di CHD, del 27% (p=0,067) per quelle senza storia
di CHD e del 39% (p<0,001) per le morti CHD non improvvise. I trend
non erano diversi tra le comunità. Per gli uomini, i trend differivano
tra le comunità per quanto riguardava le morti improvvise con e
senza storia di CHD (p per l'interazione=0,019 e 0,009, rispettivamente)
ma non per le morti CHD non improvvise (p per l'interazione=0,10). Per
tutte le comunità combinate, la riduzione negli uomini era massima
per le morti improvvise con storia di CHD (-58%; p<0,001), seguita
da quella osservata per le morti CHD non improvvise (-39%; p<0,001)
e per le morti improvvise senza storia di CHD (-31%; p=0,002). Tuttavia,
la proporzione di morti per CHD definite improvvise rimaneva stabile nel
tempo.
CONCLUSIONE Sebbene i tassi di morte improvvisa per CHD, con e
senza storia di CHD, mostrino una riduzione nel tempo, i trend possono
essere diversi per comunità e per sesso. Sono necessari ulteriori
sforzi per identificare e supportare la pratica terapeutica e preventiva
per CHD e SCD.
Morti
improvvise per CHD senza storia di CHD, con storia di CHD, e morti per
CHD non improvvise

Tasso di morte per CHD improvvisa e non improvvisa aggiustato per età
e razza, distinto per genere

Tasso di morte per CHD improvvisa aggiustato per età e sesso, distinto
per comunità e periodo di studio

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