INCREASED
MORTALITY AND CARDIOVASCULAR MORBIDITY ASSOCIATED WITH USE OF NONSTEROIDAL
ANTI-INFLAMMATORY DRUGS IN CHRONIC HEART FAILURE Gislason GH, Rasmussen JN, Abildstrom SZ, et al. Arch Intern Med 2009; 169:141-149 |
Un nuovo studio aggiunge evidenze circa il potenziale effetto nocivo dei FANS nei pazienti con insufficenza cardiaca. |
RIASSUNTO CONTESTO Fin dalla pubblicazione del Vioxx Gastrointestinal Outcomes Research (VIGOR) Study nel 2000 si è creato un dibattito sull'aumento del rischio cardiovascolare causato dai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), soprattutto dagli inibitori della COX-2. Le linee guida cliniche sconsigliano l'uso di FANS in pazienti con insufficienza cardiaca (HF) cronica per l'aumento del rischio di ritenzione di liquidi e il conseguente peggioramento della patologia. Le recenti indicazioni dell'American Heart Association raccomandano di evitare la somministrazione degli inibitori COX-2 selettivi in pazienti con HF e di considerare alternative terapeutiche. I soggetti trattati con FANS sono spesso anziani, con più patologie e con fattori di rischio cardiovascolari o malattie CV conclamate. Inoltre molti FANS sono venduti senza prescrizione, senza le indicazioni di esperti circa il loro corretto utilizzo, la possibilità di interazioni con altri farmaci e i rischi di effetti avversi. Questo studio ha voluto indagare il rischio di morte o di ospedalizzazione per infarto miocardico o per HF associato all'uso di FANS in una coorte di pazienti con HF. METODI Sono stati identificati 107.092 pazienti sopravvissuti alla prima ospedalizzazione per HF tra l'1 gennaio 1995 e il 31 dicembre 2004 e il conseguente uso di FANS dall'incrocio dei dati a livello individuale tra i registri nazionali delle ospedalizzazioni e quelli dei farmaci venduti nelle farmacie in Danimarca. L'analisi dei dati è stata condotta usando modelli a rischi proporzionali di Cox aggiustati per età, sesso, anno solare, co-morbidità, trattamento medico e gravità della malattia, oltre a modelli stratificati per l'indice di propensione al rischio e modelli case-crossover. RISULTATI Complessivamente, 36.354 pazienti (33,9%) presentavano almeno 1 prescrizione di FANS dopo la dimissione; 60.974 (56,9%) erano morti e 8970 (8,4%) e 39.984 (37,5%) erano stati ricoverati per infarto miocardico o HF, rispettivamente. L'hazard ratio (IC al 95%) per la morte era 1,70 (1,58-1,82), 1,75 (1,63-1,88), 1,31 (1,25-1,37), 2,08 (1,95-2,21), 1,22 (1,07-1,39) e 1,28 (1,21-1,35) per rofecoxib, celecoxib, ibuprofene, diclofenac, naproxene e altri FANS rispettivamente. Inoltre, si osservava un aumento dose-dipendente nel rischio di morte e nel rischio di ospedalizzazione per infarto miocardico e HF. Le analisi stratificate per l'indice di propensione al rischio e i modelli case-crossover portavano a risultati simili. CONCLUSIONI I FANS sono frequentemente usati in pazienti con HF e sono associati ad un aumento del rischio di morte e di morbilità cardiovascolare. I dati mostrano che il problema non è esclusivo degli inibitori COX-2, in quanto diclofenac mostra un rischio simile. L'effetto è abbastanza rilevante: ad esempio, per rofecoxib il numero di pazienti da trattare per un anno per causare una morte è 9, il numero corrispondente per celecoxib è 14 e per diclofenac 11. Questi numeri sono molto bassi: se si pensa che il numero di soggetti da trattare con antipertensivi per un anno per salvare una vita è nel range 50-100, se ne deduce che l'effetto dannoso dei FANS è più consistente dell'effetto benefico degli antipertensivi. I risultati sottolineano che tutti i FANS hanno effetti dannosi nei pazienti con HF, anche naprossene ad alte dosi. Nonostante ciò, questi farmaci sono largamente usati in questa popolazione, probabilmente per scarsa consapevolezza del problema da parte del personale medico. Poiché anche i FANS comunemente prescritti comportano un aumento del rischio, il rapporto tra rischio e beneficio richiede un'attenta valutazione quando uno di questi farmaci viene dato ad un paziente con HF. Inoltre, sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire il rischio cardiovascolare associato ai FANS nella sottopopolazione di pazienti con patologie CV e per valutare l'effetto di bassi dosaggi ad azione analgesica. Hazard ratio di morte e ospedalizzazione per HF o IM associati a diversi FANS
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