RIASSUNTO
CONTESTO Le principali associazioni tra indice di massa corporea
(IMC) e mortalità complessiva e causa-specifica possono meglio
essere valutate con follow-up prospettici a lungo termine su grandi numeri
di persone. Il Prospective Studies Collaboration si è proposto
di indagare queste associazioni utilizzando dati resi disponibili da diversi
studi.
METODI Sono state condotte analisi in collaborazione dell'IMC al
basale vs la mortalità in 57 studi prospettici con 894.576 partecipanti,
per lo più abitanti dell'Europa occidentale e del Nord America
(61% [n=541.452] uomini, con età media di arruolamento 46 [DS 11]
anni, anno mediano di arruolamento 1979 [range 1975-1985], IMC medio 25
[DS 4] kg/m2). Le analisi sono state aggiustate per età,
sesso, abitudine al fumo e livello di studio. Per limitare la causalità
inversa, i primi 5 anni di follow-up sono stati esclusi, ottenendo 66.552
morti per cause note durante una media di 8 (DS 6) rimanenti anni di follow-up
(età media alla morte 67 [DS 10] anni): 30.416 vascolari; 2070
diabetiche, renali o epatiche; 22.592 neoplastiche; 3770 respiratorie;
7704 altre.
RISULTATI In entrambi i sessi, la mortalità era minima a
22,5-25 kg/m2. Oltre questo range sono state registrate associazioni
positive per alcune cause specifiche e nessuna associazione inversa, i
rischi assoluti in eccesso per alti valori di IMC e per il fumo erano
approssimativamente additivi e ogni 5 kg/m2 in più di
IMC era mediamente associato ad un aumento della mortalità di circa
il 30% (hazard ratio per 5 kg/m2 [HR] 1,29 [IC al 95% 1,27-1,32]):
40% per cause vascolari (HR 1,41 [1,37-1,45]); 60-120% per cause diabetiche,
renali ed epatiche (HR 2,16 [1,89-2,46], 1,59 [1,27-1,99] e 1,82 [1,59-2,09],
rispettivamente); 10% per cause neoplastiche (HR 1,10 [1,06-1,15]); e
20% per cause respiratorie e per tutte le altre cause (HR 1,20 [1,07-1,34]
e 1,20 [1,16-1,25], rispettivamente). Al di sotto del range 22,5-25 kg/m2,
l'IMC era associato inversamente alla mortalità complessiva, per
lo più a causa della forte correlazione inversa con patologie respiratorie
e cancro ai polmoni. Queste associazioni inverse erano più forti
per i fumatori rispetto ai non fumatori, nonostante il consumo di sigarette
variasse poco con l'IMC.
INTERPRETAZIONE Lo studio conferma che, anche se altri parametri
come la circonferenza addominale e il rapporto vita/fianchi forniscono
informazioni aggiuntive, l'IMC è fortemente predittivo della mortalità
per malattia al di fuori dell'intervallo ottimale di 22,5-25. L'aumento
progressivo della mortalità da 25 in su è dovuta principalmente
a cause vascolari. Per IMC di 30-35 kg/m2 la sopravvivenza mediana si
riduceva di 2-4 anni; a 40-45 kg/m2 diminuiva di 8-10 anni
(un effetto paragonabile a quello prodotto dal fumo).
Ridurre il peso in eccesso ha molti effetti protettivi, per esempio diminuisce
la pressione, la lipidemia, l'accumulo di grassi nel fegato, migliora
la sensibilità all'insulina. Si è calcolato che evitando
nella mezza età un ulteriore aumento di peso da 28 a 32 di
IMC si possono guadagnare circa due anni
di aspettativa di vita; evitando in età giovane-adulta un incremento
di IMC da 24 a 32 si può invece allungare la vita di circa tre
anni.
Mortalità
per tutte le cause vs IMC al basale nei range 15-50 kg/m2 e
25-50 kg/m2

Mortalità per ischemia cardiaca (A) e ictus (B) vs IMC nel range
di IMC superiore (25-50 kg/m2)
(esclusi i primi 5 anni di follow-up, tranne quando
indicato)

Mortalità causa-specifica vs IMC al basale nei range 15-25 kg/m2
e 25-50 kg/m2

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