TRIGLICERIDI PLASMATICI E RISCHIO DI ICTUS E DI EVENTI CORONARICI



PLASMA TRIGLYCERIDE LEVELS AND RISK OF STROKE AND CAROTID ATHEROSCLEROSIS: A SYSTEMATIC REVIEW OF THE EPIDEMIOLOGICAL STUDIES
Labreuche J, Touboul PJ, Amarenco P, et al.
Atherosclerosis 2009; 203:331-345


Il ruolo dei trigliceridi plasmatici nel definire il rischio di eventi cerebrovascolari e coronarici è ultimamente oggetto di particolare attenzione.

RIASSUNTO
OBIETTIVO Il contributo dei lipidi al rischio di ictus rimane incerto; scarsa attenzione è stata dedicata all'effetto dei livelli di trigliceridi, un fattore di rischio emergente.
METODI Sono state condotte due ricerche sistematiche
, utilizzando la banca dati PubMed, di studi epidemiologici che hanno esaminato l'associazione tra livelli di trigliceridi e ictus o ispessimento dell'intima-media carotidea (IMT).
RISULTATI Sono stati identificati 31 studi sulla relazione tra trigliceridemia e rischio di ictus e 38 su quella tra trigliceridemia e IMT. Sebbene i disegni degli studi fossero ampiamente variabili, 9 dei 17 studi di coorte prospettici (n=140.788) e 6 dei 14 studi caso-controllo (n=3458 casi e 4089 controlli) supportavano un'associazione positiva tra elevati livelli di trigliceridi e aumento del rischio di ictus. La combinazione di tutti i dati disponibili dagli studi prospettici (n=9) ha prodotto un rischio relativo aggregato di outcome principali relativi all'ictus pari a 1,10 per ogni aumento di 1 deviazione standard (IC al 95% 1,07-1,13), senza evidenze di eterogeneità. Uno studio prospettico e uno studio caso-controllo riportavano una relazione negativa con l'ictus emorragico. Dei 38 studi sull'IMT (n=43.161), 11 riportavano una correlazione significativa tra IMT e trigliceridemia, di cui 3 non erano aggiustati e uno mostrava una correlazione inversa. Tutti e tre gli studi con analisi longitudinale, due dei quali limitati a campioni femminili, riportavano un'associazione positiva tra i livelli di trigliceridi al basale e la progressione di IMT.
CONCLUSIONI Il peso dell'evidenza in studi di coorte prospettica sostiene l'ipotesi di un'associazione positiva tra livelli di trigliceridi e ictus e supporta la considerazione della terapia di riduzione dei trigliceridi nella prevenzione dell'ictus. Tuttavia, le review mostra la necessità di ulteriori ampi studi prospettici, specie per quanto riguarda i sottotipi di ictus, per stabilire l'effetto dannoso
indipendente dei trigliceridi sul rischio di ictus.
La trigliceridemia, rilevata in età infantile, ha anche mostrato di essere un fattore predittivo indipendente di malattie cardiovascolari in età adulta. Secondo uno studio presentato presso l'American College of Cardiology 2009 Scientific Sessions, bambini con elevati livelli di trigliceridi hanno un alto rischio di sviluppare malattie cardiovascolari nel quarto e quinto decennio di vita. Tra il 1973 e il 1976 alcuni ricercatori hanno valutato l'indice di massa corporea e il profilo lipidico di 1756 ragazzi tra 9 e 16 anni nel distretto scolastico di Princeton, Cincinnati; tra il 1998 e il 2003 sono stati richiamati 808 partecipanti dalla coorte originale per la valutazione degli eventi cardiovascolari. Rispetto a chi non aveva sviluppato CVD, i 19 soggetti con malattie cardiovascolari avevano più alti livelli medi di trigliceridi nell'infanzia (127 vs 76 mg/dL; p<0,0001). sette di questi soggetti avevano una trigliceridemia nell'infanzia che superava il 95° percentile di 153 mg/dL, e sei tra questi avevano livelli di trigliceridi in età adulta superiori a 150 mg/dL.