TIAZOLIDINEDIONI ED ESITI CARDIOVASCOLARI E MORTALITÀ PER TUTTE LE CAUSE IN PAZIENTI DIABETICI



RELATIONSHIP BETWEEN THIAZOLIDINEDIONE USE AND CARDIOVASCULAR OUTCOMES AND ALL-CAUSE MORTALITY AMONG PATIENTS WITH DIABETES: A TIME-UPDATED PROPENSITY ANALYSIS
Habib ZA, Tzogias L, Havstad SL, et al.
Pharmacoepidemiol Drug Saf 2009; 18:437-447


In questo studio l'uso di pioglitazone sembrava protettivo nei confronti della mortalità per tutte le cause e non era associato ad aumento del rischio di infarto del miocardio; complessivamente, il profilo di rischio cardiovascolare risultava migliore di quello osservato per rosiglitazone.

RIASSUNTO
SCOPO Indagare l'associazione tra i tiazolidinedioni (TZD), rosiglitazone e pioglitazone, complessivamente e singolarmente, e la mortalità per tutte le cause, usando un'analisi aggiornata nel tempo e corretta per propensity score.
METODI È stato condotto uno studio di coorte retrospettivo in un ampio sistema sanitario integrato verticalmente nel Michigan sud-orientale. I criteri di inclusione nella coorte comprendevano pazienti adulti diabetici trattati con ipoglicemizzanti orali e seguiti longitudinalemtente all'interno del sistema sanitario tra l'1 gennaio 2000 e l'1 dicembre 2006. L'end point primario era l'infarto miocardico acuto (IMA) fatale e non fatale. Gli end point secondari includevano ospedalizzazione per insufficienza cardiaca congestizia (CHF), eventi cerebrovascolari (CBV) fatali e non fatali e attacchi ischemici transienti (TIA), eventi coronarici (CHD) combinati e mortalità per tutte le cause.
RISULTATI Sono stati inclusi nello studio 19.171 pazienti. L'uso di TZD (hazard ratio [HR] aggiustato per propensity score 0,92; IC al 95% 0,73-1,17), rosiglitazone (HR 1,06; 0,66-1,70) e pioglitazone (HR 0,91; 0,69-1,21) non era associato ad un maggior rischio di IMA. Tuttavia, l'uso di pioglitazone era associato ad una riduzione della mortalità per tutte le cause (HR 0,60; 0,42-0,96). Confrontato con rosiglitazone, l'uso di pioglitazione era associato ad un minor rischio di tutti gli end point valutati, soprattutto CHF (p=0,013) e CHD combinati (p=0,048).
CONCLUSIONI Questi risultati suggeriscono che pioglitazone possa avere un profilo di rischio più favorevole rispetto a rosiglitazone, contrastando l'ipotesi di un effetto di classe dei TZD sugli outcome cardiovascolari.