NAPROSSENE, FANS PIÙ SICURO NELLE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI



CARDIOVASCULAR RISKS OF NONSTEROIDAL ANTIINFLAMMATORY DRUGS IN PATIENTS AFTER HOSPITALIZATION FOR SERIOUS CORONARY HEART DISEASE
Ray WA, Varas-Lorenzo C, Chung CP, et al.
Circulation: Cardiovascular Quality and Outcomes 2009; 2:155-163


La sicurezza cardiovascolare dei FANS è molto controversa, in particolare nelle persone coronaropatiche.

RIASSUNTO
CONTESTO La sicurezza cardiovascolare dei singoli farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) è altamente controversa, soprattutto in soggetti con coronaropatia grave.
METODI E RISULTATI E' stato condotto uno studio di coorte retrospettivo multicentrico sui FANS più comunemente usati nei database di Tennessee Medicaid, Saskatchewan Health e United Kingdom General Practice Research. La coorte includeva 48.566 pazienti recentemente ospedalizzati per infarto miocardico, rivascolarizzazione o angina instabile, con più di 111.000 anni-persona di follow-up. Gli utilizzatori di naprossene avevano i più bassi tassi aggiustati di coronaropatie gravi ( infarto miocardico, morte coronarica) e di gravi malattie cardiovascolari (infarto miocardico, ictus)/morte per tutte le cause, con corrispondenti rischi relativi (rapporti dei tassi di incidenza, relativamente ai non utilizzatori di FANS) di 0,88 (IC al 95% 0,66-1,17) e 0,91 (0,78-1,06). Il rischio non aumentava con dosaggi superiori a 1000 mg. Rispetto ai non utilizzatori di FANS, il rischio di coronaropatie gravi aumentava con l'uso a breve termine (<90 giorni) di ibuprofene (1,67 [1,09-2,57]), diclofenac (1,86 [1,18-2,92]), celecoxib (1,37 [0,96-1,94]) e rofecoxib (1,46 [1,03-2,07]), ma non per naprossene (0,88 [0,50-1,55]). Rispetto al naprossene, gli utilizzatori correnti di diclofenac avevano un maggior rischio di coronaropatie gravi (1,44 [0,96-2,15], p=0,076) e di gravi malattie cardiovascolari/morte (1,52 [1,22-1,89], p =0.0002), e quelli che utilizzavano ibuprofene avevano un rischio più alti di quest'ultimo end point (1,25 [1,02-1,53], p =0,032). Confrontando con naprossene a dosaggi superiori a 1000 mg, i rischi relativi di coronaropatie gravi erano maggiori per rofecoxib >25 mg (2,29 [1,24-4,22], p =0,008) e celecoxib >200 mg (1,61 [1,01-2,57], p =0,046).
CONCLUSIONI In pazienti recentemente ospedalizzati per coronaropatie gravi, naprossene aveva un profilo di rischio cardiovascolare migliore di diclofenac, ibuprofene e celecoxib e rofecoxib altodosati.