RIASSUNTO
SCOPO L'aspirina è efficace nella prevenzione secondaria
della patologie cardiovascolari. Il risultato è meno convincente
quando il farmaco viene utilizzato in prevenzione primaria in pazienti
ad alto rischio (ad esempio, pazienti diabetici). I ricercatori hanno
analizzato l'effetto di aspirina su mortalità e sanguinamento grave
in pazienti diabetici con o senza patologie cardiovascolari.
METODI E' stato condotto uno studio di record linkage in pazienti
di una regione della Svezia sud-occidentale, utilizzando il registro di
mortalità svedese e quello relativo alla dispensazione dei farmaci.
Tutti i pazienti diabetici (n=58.465) dall'1 luglio 2005 al 30 giugno
2006 sono stati seguiti per registrare episodi emorragici fino al 31 ottobre
2006 e per la mortalità fino al 31 dicembre 2006.
RISULTATI Valutando 19 fattori confondenti (malattie e interventi),
aspirina aumentava significativamente la mortalità nei pazienti
diabetici senza CVD dal 17% (IC al 95% 1-36) a 50 anni al 29% (16-43)
a 85 anni. Al contrario, il farmaco tendeva a diminuire la mortalità
in pazienti diabetici anziani con CVD. Calcoli teorici indicano che aspirina
ha causato un eccesso di 107 morti nei diabetici senza CVD e ha prevenuto
164 decessi nei diabetici con CVD. Inoltre, aspirina aumentava il rischio
di grave sanguinamento del 46% (22-75) nei diabetici senza CVD, ma lo
diminuiva nei soggetti diabetici con CVD.
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