RIASSUNTO
INTRODUZIONE Ci sono differenze nel profilo di rischio per pazienti
a cui è prescritto alendronato, risedronato o ibandronato. Le riduzioni
osservate nell'incidenza di fratture nel tempo suggeriscono che l'efficacia
di ciascun bifosfonato nella pratica clinica sia coerente con quanto dimostrato
nei trial controllati randomizzati. Gli studi osservazionali sull'efficacia
dei bifosfonati per la prevenzione delle fratture possono essere soggetti
a bias per la mancata conoscenza del rischio fratturativo dei pazienti
al basale. L'incidenza di fratture nel periodo immediatamente seguente
l'inizio della terapia e precedente un qualsiasi beneficio clinico atteso
probabilmente riflette il rischio di fratture al basale. L'efficacia dei
bifosfonati deve perciò essere stimata misurando la variazione
dell'incidenza di fratture nel tempo trascorso in terapia.
METODI I dati amministrativi dei rimborsi sono stati utilizzati
per seguire 3 coorti di donne di almeno 65 anni di età (in totale
210.144) dopo l'inizio della terapia con alendronato, risedronato o ibandronato
negli Stati Uniti, dall'immissione delle singole molecole in commercio
fino al 2006. In ogni coorte l'incidenza basale di fratture cliniche all'anca,
vertebrali e non vertebrali è stata definita nel trimestre immediatamente
successivo all'inizio del trattamento. Relativamente a questo valore,
è stata confrontata l'incidenza di fratture durante i 12 mesi seguenti.
RISULTATI All'inizio della terapia, la coorte in ibandronato era
più giovane e aveva meno fratture pregresse rispetto alle altre
due coorti. In accordo a ciò, l'incidenza basale di fratture all'anca
era più alta nelle coorti in risedronato (0,90 per 100 anni-persona)
e in alendronato (0,77) che in quella in ibandronato (0,64). Relativamente
all'incidenza basale, l'incidenza di fratture era significativamente più
bassa nei 12 mesi successivi nelle coorti in alendronato (-18% all'anca,
-28% non vertebrali e -57% vertebrali) e in risedronato (-27% all'anca,
-21% non vertebrali e -54% vertebrali). Nella coorte in ibandronato l'incidenza
era più bassa (-31%) solo per le fratture vertebrali.
CONCLUSIONI Le differenze nell'incidenza di fratture al basale
tra le coorti possono riflettere le differenze nel profilo di rischio
dei pazienti a cui è prescritto ciascun bifosfonato. Le riduzioni
osservate nell'incidenza di fratture nel tempo in ciascuna coorte suggeriscono
che l'efficacia dei tre bifosfonati nella pratica clinica sia coerente
con l'efficacia dimostrata nei trial clinici randomizzati.
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