RIASSUNTO
CONTESTO Evidenze epidemiologiche emergenti suggeriscono che l'uso
delle statine possa ridurre il rischio di infezioni e di complicazioni
infezioni-correlate. Obiettivo di questa analisi era esaminare l'associazione
tra l'uso di statine e il rischio di infezioni e relativi outcome.
METODI Sono stati esplorati i database elettronici dall'inizio
alla fine del 2007 per trial randomizzati e studi di coorte che hanno
esaminato l'associazione tra uso di statine e rischio di outcome
di infezioni. Sono stati estratti i dati su caratteristiche degli studi,
misurazione dell'uso dei farmaci, outcome (aggiustati per potenziali
confondenti) e determinazione della qualità.
RISULTATI Sedici coorti sono risultate idonee e differivano in
rappresentatività, valutazione degli outcome e comparabilità
dei gruppi di esposti (statine) e non esposti (senza statine). Nove coorti
riguardavano il ruolo delle statine nel trattamento delle infezioni: batteremia
(n=3), polmonite (n=3), sepsi (n=2) e infezioni batteriche (n=1). La stima
dell'effetto aggregata e aggiustata era 0,55 (IC al 95% 0,36-0,83; I2=76,5%)
in favore delle statine. Sette coorti riguardavano la prevenzione delle
infezioni nei pazienti con patologie vascolari (n=3), nefropatia cronica
(n=1), diabete (n=1), infezioni contratte nel reparto di terapia intensiva
(n=1) e in medicina generale (n=1). La stima dell'effetto aggregata era
0,57 (0,43-0,75; I2=82%) in favore dell'uso di statine; c'erano
alcune evidenze di bias di pubblicazione per questa analisi (Egger test;
p=0,07). La meta-regressione non ha identificato potenziali modificatori
dell'effetto che spiegassero l'eterogeneità tra gli studi.
CONCLUSIONI I risultati di questa metanalisi suggeriscono che l'uso
di statine possa essere associato a un effetto benefico nel trattamento
e nella prevenzione di diverse infezioni. Data la presenza di eterogenicità
e di bias di pubblicazione, sono necessari trial randomizzati per confermare
il beneficio dell'uso di statine in questo contesto.
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