RIDUZIONE DELLA TOSSICITÀ DA AMIODARONE IN PAZIENTI TRATTATI CON SARTANI E ACE-INIBITORI



REDUCTION OF AMIODARONE PULMONARY TOXICITY IN PATIENTS TREATED WITH ANGIOTENSIN-CONVERTING ENZYME INHIBITORS AND ANGIOTENSIN RECEPTOR BLOCKERS
Kosseifi SG, Halawa A, Bailey B, et al.
Ther Adv Respir Dis, pubblicato on line il 22 ottobre 2009


Il presente studio epidemiologico supporta l'ipotesi di un coinvolgimento del sistema dell'angiotensina nella tossicità polmonare indotta da amiodarone e prospetta un effetto protettivo da parte degli ACE-inibitori e dei sartani.

RIASSUNTO
CONTESTO Amiodarone (AM) è ampiamente utilizzato come farmaco antiaritmico. La sua utilità è, tuttavia, limitata da eventi avversi
seri. Il meccanismo della tossicità indotta da amiodarone (amiodarone-induced toxicity, APT) nei polmoni è attribuibile principalmente alla stimolazione del sistema dell'angiotensina, che porta all'apoptosi delle cellule polmonare e a morte cellulare. Questo meccanismo è stato dimostrato in studi sperimentali su animali in vitro e in vivo. Ad oggi, comunque, nessun studio sull'uomo in vivo ha confermato questo meccanismo per l'APT.
SCOPO Questo studio è stato intrapreso per determinare se gli inibitori degli enzimi che convertono l'angiotensina (ACE-I) o i bloccanti del recettore dell'angiotensina (ARB) offrono un effetto protettivo contro l'APT nell'uomo. La dimostrazione di un effetto protettivo di ACE-I o ARB suggerirebbe che la stimolazione del sistema angiotensinico possa costituire un processo chiave nell'APT.
DISEGNO E' stata condotta un'analisi retrospettiva di 8 anni su tutti i pazienti trattati con AM presso il James H. Quillen Veterans Affairs Medical Center.
RISULTATI In totale sono stati identificati 1000 pazienti in AM. 117 sono stati esclusi dallo studio. 524 pazienti assumevano in concomitanza ACE-I o ARB. I restanti 359 pazienti non ne facevano uso. La tossicità polmonare attribuita ad AM è stata identificata in 5 e in 14 pazienti con e senza terapia concomitante con ACE-I o ARB, rispettivamente. Il tasso di APT per l'intero campione di pazienti era del 2,2%. L'APT occorreva nell'1% dei pazienti in ACE-I o ARB e nel 3,9% di quelli che non ne assumevano. Questa differenza nella percentuale di APT era statisticamente significativa.
CONCLUSIONE L'uso concomitante di ACE-I o ARB in pazienti trattati con AM sembra offrire un effetto protettivo contro APT. Questa osservazione suggerisce che la stimolazione del sistema dell'angiotensina possa giocare un ruolo determinante nell'ATP nell'uomo.