RIASSUNTO
OBIETTIVO Confrontare l'incidenza di malattie cardiovascolari in
generale, e specificamente di infarto miocardico (IM), tra i nuovi utilizzatori
di diverse statine nella pratica quotidiana.
DISEGNO E METODI Studio osservazionale di coorte retrospettivo.
I dati sono stati ottenuti dal PHARMO Record Linkage System; il
database PHARMO contiene le registrazioni dei farmaci dispensati a 3 milioni
di pazienti in Olanda, nell'ambito delle farmacie di comunità,
correlate ai record ospedalieri. I partecipanti erano nuovi utilizzatori
di statine nel periodo 2000-2005, escludendo i pazienti ospedalizzati
per eventi CV nell'anno precedente all'inizio della terapia con statine.
END POINT PRIMARI Hazard ratio aggiustati di ospedalizzazione per
CVD (incluso ogni tipo di malattia ischemica, ictus o procedure di rivascolarizzazione)
in generale, o IM in particolare, verificatisi durante l'utilizzo della
statina inizialmente prescritta nei primi due anni di terapia, confrontando
gli utilizzatori delle diverse statine.
RISULTATI La durata media del follow-up di 76.147 nuovi utilizzatori
di statine (14.530 pravastatina, 27.752 simvastatina, 25.777 atorvastatina,
8088 rosuvastatina) era 55 settimane. I tassi di incidenza di CVD e IM
per 100 anni persona andavano da 0,75 e 0,15 per rosuvastatina a 1,72
e 0,29 per pravastatina. Gli utilizzatori di rosuvastatina avevano un
più basso tasso di incidenza di CVD rispetto agli utilizzatori
di altre statine in generale (più basso del 28%) e agli utilizzatori
di simvastatina (più basso del 29%) e pravastatina (più
basso del 40%) in particolare. La differenza con atorvastatina non era
statisticamente significativa. Dal momento che questo non era uno studio
prospettico randomizzato, c'è la possibilità che ci siano
dei fattori di rischio non rilevati responsabili di alcune delle differenze
osservate.
CONCLUSIONE Rispetto agli utilizzatori di altre statine senza eventi
cardiovascolari pregressi recenti, l'incidenza di CVD fatali e non fatali
in questo studio osservazionale di coorte retrospettivo era del 28% più
basso negli utilizzatori di rosuvastatina.
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