RISCHIO DI FIBRILLAZIONE ATRIALE IN PAZIENTI IN TERAPIA ANTIPERTENSIVA



RISK FOR INCIDENT ATRIAL FIBRILLATION IN PATIENTS WHO RECEIVE ANTIHYPERTENSIVE DRUGS: A NESTED CASE-CONTROL STUDY
Schaer BA, Schneider C, Jick SS, et al.
Ann Intern Med 2010; 152:78-84


I pazienti che ricevono una monoterapia a lungo termine con ACE-inibitori, sartani o beta-bloccanti sono meno esposti alla fibrillazione atriale di quelli che ricevono solo calcio-antagonisti.

RIASSUNTO
CONTESTO Diverse classi di farmaci antipertensivi possono alterare il rischio di fibrillazione atriale. Alcuni studi suggeriscono che i farmaci che interferiscono con il sistema renina-angiotensina possono essere favorevoli per il loro effetto sul remodeling atriale.
OBIETTIVO Valutare e confrontare il rischio relativo di fibrillazione atriale incidente tra pazienti ipertesi trattati con farmaci antipertensivi appartenenti a diverse classi.
DISEGNO Analisi caso-controllo innestata.
SETTING Lo UK General Practice Research Database, un database di medicina generale ben validato, comprendente le registrazioni di circa 5 milioni di pazienti.
PAZIENTI 4661 pazienti con fibrillazione atriale e 18.642 controlli appaiati estratti da una popolazione di 682.993 pazienti trattati per l'ipertensione.
END POINT Confronto del rischio di fibrillazione atriale tra ipertesi utilizzatori di ACE-inibitori, bloccanti il recettore dell'angiotensina (ARB o sartani) o beta-bloccanti, con gli utilizzatori di bloccanti dei canali del calcio come gruppo di riferimento. I pazienti con fattori di rischio clinici per la fibrillazione atriale sono stati esclusi.
RISULTATI La terapia esclusiva a lungo termine con ACE-inibitori (odds ratio 0,75; IC al 95% 0,65-0,87), sartani (OR 0,71; 0,57-0,89) o beta-bloccanti (OR 0,78; 0,67-0,92) era associata a un minor rischio di fibrillazione atriale rispetto alla terapia corrente con soli bloccanti dei canali del calcio.
LIMITI Le variazioni pressorie in corso di trattamento non potevano essere valutate e il rischio di bias da indicazione non può essere completamente escluso in uno studio osservazionale.
CONCLUSIONE Nei pazienti ipertesi, l'uso a lungo termine di ACE-inibitori, sartani o beta-bloccanti riduce il rischio di fibrillazione atriale rispetto all'uso di bloccanti dei canali del calcio.