RIASSUNTO
SCOPO Determinare se l'uso di tiazolidinedioni (TZD) riduca il
rischio di ictus incidenti in pazienti con diabete di tipo 2.
METODI E' stato condotto uno studio caso-controllo innestato su
una coorte con base di popolazione dal General Practice Research Database
(GPRD) britannico. La coorte comprendeva pazienti ultraquarantenni a cui
era stato prescritto un primo ipoglicemizzante orale tra l'1 gennaio 1988
e il 30 giugno 2008. I casi includevano tutti i soggetti che avevano sperimentato
un primo ictus durante il follow-up. Ogni caso è stato appaiato
con controlli (fino a 10) per età (±2 anni), sesso, data
di ingresso nella coorte (±1 anno) e durata del follow-up. L'incidenza
(rate ratio, RR) di primi eventi ischemici cerebrali associata
all'uso di TZD, inclusi rosiglitazone e pioglitazone, rispetto alle combinazioni
di altri ipoglicemizzanti orali, sono stati stimati usando la regressione
logistica condizionale.
RISULTATI La coorte comprendeva 75.717 utilizzatori di ipoglicemizzanti
orali, di cui 2417 avevano avuto un ictus durante il follow-up. Il tasso
di ictus negli utilizzatori di TZD somministrati in monoterapia (RR 1,20;
IC al 95% 0,77-1,86) o in combinazione con altri ipoglicemizzanti orali
(RR 0,78; 0,58-1,04) non era inferiore a quello rilevato per le combinazioni
di altri ipoglicemizzanti orali. Gli RR erano simili per rosiglitazone
e pioglitazone.
CONCLUSIONI I risultati di questo studio indicano che i TZD non
sembrano ridurre l'incidenza di primo ictus.
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