RIASSUNTO
OBIETTIVO Le solfoniluree sono state storicamente analizzate come
classe di farmaci, e ciò può non essere appropriato, date
le differenze nelle proprietà individuali di ciascun composto:
rischio ipoglicemico, selettività per i recettori specifici ed
effetti di precondizionamento ischemico del miocardio. Lo scopo di questo
studio era di valutare la relazione tra le singole solfoniluree e il rischio
di mortalità complessiva in un'ampia coorte di pazienti con diabete
di tipo 2.
DISEGNO E METODI E' stato condotto uno studio di coorte retrospettivo
usando un ampio sistema elettronico di raccolta dei dati sanitari di una
struttura universitaria per identificare 11.141 pazienti con diabete di
tipo 2 (4279 nuovi utilizzatori di monoterapia con gliburide, 4325 nuovi
utilizzatori di monoterapia con glipizide e 2537 nuovi utilizzatori di
monoterapia con glimepiride), età >=18 anni, con o senza storia
di coronaropatia (CAD) e non in terapia con insulina o altro iniettabile
al basale. I pazienti sono stati seguiti per rilevare la mortalità
attraverso la documentazione nel sistema elettronico e il Social Security
Death Index. Per confrontare le coorti sono stati usati modelli multivariati
di Cox.
RISULTATI Non si osservavano differenze statisticamente significative
nel rischio di mortalità complessiva tra questi agenti nell'intera
coorte, ma è stata riscontrata l'evidenza di un trend verso l'aumento
del rischio di mortalità complessiva con gliburide vs glimepiride
(HR 1,36; IC al 95% 0,96-1,91) e glipizide vs glimepiride (HR 1,39; 0,99-1,96),
nei soggetti con CAD documentata.
CONCLUSIONI I risultati non hanno identificato un aumentato rischio
di mortalità tra le singole solfoniluree, ma hanno suggerito che
glimepiride possa essere l'agente d'elezione nei soggetti con CAD.
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