EFFETTI DEI BETA-BLOCCANTI NELLA PNEUMAPATIA CRONICA OSTRUTTIVA



BETA-BLOCKERS MAY REDUCE MORTALITY AND RISK OF EXACERBATIONS IN PATIENTS WITH CHRONIC OBSTRUCTIVE PULMONARY DISEASE
Rutten FH, Zuithoff NP, Hak E, Grobbee DE, Hoes AW
Arch Intern Med 2010; 170:880-7


I beta-bloccanti possono migliorare la sopravvivenza e ridurre la frequenza delle riacutizzazioni nei pazienti con Bpco, anche in caso di concomitante malattia cardiovascolare, quando solitamente questi farmaci non vengono prescritti per timore di indurre broncospasmo o insufficienza respiratoria.

RIASSUNTO
CONTESTO I medici evitano l'uso di beta-bloccanti in pazienti con pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e patologie cardiovascolari concomitanti per timori circa gli effetti avversi polmonari. E' stato valutato l'effetto a lungo termine dei beta-bloccanti sulla sopravvivenza e sulle esacerbazioni in pazienti con
BPCO.
METODI Uno studio di coorte osservazionale che ha usato i dati dalle cartelle informatizzate di 23 ambulatori di medicina generale in Olanda. I dati includevano informazioni standardizzate su contatti giornalieri dei pazienti, diagnosi e farmaci prescritti.
RISULTATI Complessivamente, lo studio includeva 2230 pazienti di 45 anni o più con una diagnosi prevalente o incidente di
BPCO tra il 1996 e il 2006. L'età media (DS) dei pazienti con BPCO era 64,8 (11,2) anni all'inizio dello studio e il 53% dei soggetti erano di sesso maschile. Durante un follow-up medio (DS) di 7,2 (2,8) anni, 686 pazienti (30,8%) sono morti e 1055 (47,3%) sono incorsi in almeno un'esacerbazione di BPCO. Mediante analisi di regressione di Cox, sono stati ottenuti gli hazard ratios di mortalità crudi o aggiustati per l'uso di beta-bloccanti (0,70; IC 95% 0,59-0,84 e 0,68; 0,56-0,83, rispettivamente). Gli hazard ratios per l'esacerbazione di BPCO crudi e aggiustati erano 0,73 (0,63-0,83) e 0,71 (0,60-0,83), rispettivamente. Gli hazard ratios aggiustati con il metodo del propensity score erano ancora più bassi. Le analisi di sottogruppo rivelavano che i pazienti con BPCO, ma senza malattia cardiovascolare manifesta, avevano simili risultati.
CONCLUSIONE Il trattamento con beta-bloccanti può ridurre il rischio di esacerbazioni e migliorare la sopravvivenza nei pazienti con
BPCO, probabilmente come risultato delle proprietà protettive cardiopolmonari.