RIASSUNTO
CONTESTO I pazienti diabetici sono frequentemente ricoverati per
infarto miocardico acuto (IMA) durante terapia con agenti ipoglicemizzanti,
ma possono essere dimessi senza adeguata terapia anti-diabetica. È
stata esaminata la frequenza di tale pratica e gli outcome associati
di riammissione in ospedale e mortalità.
METODI E RISULTATI E' stato condotto uno studio retrospettivo su
24.953 beneficiari Medicare diabetici che erano stati dimessi dopo
ospedalizzazione per IMA. È stata esaminata la frequenza di interruzione
della terapia ipoglicemizzante alla dimissione tra quei pazienti ricoverati
in regime di trattamento antidiabetico. L'associazione indipendente tra
la dimissione con o senza farmaco ipoglicemizzante e gli outcome
a 1 anno è stata valutata tramite modelli a rischi proporzionali
di Cox, aggiustati per variabili relative a paziente, medico e struttura
ospedaliera. L'end point primario era il tempo prima della morte entro
1 anno dalla dimissione; gli end point secondari erano il tempo alla prima
riammissione in ospedale a 1 anno per IMA, insufficienza cardiaca e tutte
le cause. Sono stati arruolati 8751 pazienti ricoverati con almeno un
antidiabetico e che rispettassero i criteri di inclusione/esclusione.
Di questi, 7581 (86,6%) venivano dimessi con terapia ipoglicemizzante
e 1170 (13,4%) erano dimessi senza terapia. Dopo analisi multivariata,
confrontando con i pazienti con continuità terapeutica alla dimissione,
i pazienti senza prescrizione di un ipoglicemizzante avevano un tasso
di mortalità a un anno più alto (hazard ratio 1,29;
IC al 95% 1,15-1,45). I tassi di riammissione non differivano significativamente
tra i due gruppi (hazard ratio 0,95; 0,87-1,03).
CONCLUSIONI In pazienti diabetici anziani dopo AMI, l'interruzione
della terapia ipoglicemizzante è comune ed è associata a
tassi di mortalità più alti. La ragione di questa pratica
e gli effetti specifici dell'iperglicemia post-IMA meritano ulteriori
studi.
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