USO DI BISFOSFONATI E RISCHIO DI CANCRO AL SENO



1. ORAL BISPHOSPHONATE USE AND BREAST CANCER INCIDENCE IN POSTMENOPAUSAL WOMEN
Chlebowski RT, Chen Z, Cauley JA, et al.
J Clin Oncol, pubblicato on line il 21 giugno 2010

2. USE OF BISPHOSPHONATES AND RISK OF POSTMENOPAUSAL BREAST CANCER
Rennert G, Pinchev M, Rennert HS
J Clin Oncol, pubblicato on line il 21 giugno 2010


Il rischio di sviluppare un carcinoma invasivo della mammella si riduce del 30-40% in donne in età post-menopausa che assumano bisfosfonati, farmaci in grado di preservare la massa ossea. A suggerirlo sono i risultati di due ampi studi di coorte: uno nell'ambito della Women's Health Initiative americana e uno israeliano. Dai due studi è emerso inoltre che le donne che assumono bisfosfonati tendono ad avere caratteristiche prognostiche più favorevoli in caso di malattia.

LAVORO 1

RIASSUNTO
SCOPO Evidenze cliniche emergenti suggeriscono che i bifosfonati per via endovenosa potrebbero inibire lo sviluppo di tumore al seno, mentre i bifosfonati orali hanno ricevuto una limitata valutazione riguardo questo aspetto.
PAZIENTI E METODI L'associazione tra uso di bifosfonati orali e tumore invasivo al seno è stata esaminata nelle donne in menopausa arruolate nel Women's Health Initiative (WHI).
Un modello predittivo di frattura dell'anca ricavato dalla letteratura, che non incorporava la densità minerale ossea (BMD), è stato comparato con una valutazione della BMD dell'anca (totale) in 10.418 WHI partecipanti, che erano state sottoposte ad entrambe le determinazioni. Per aggiustare per le potenziali differenze di BMD basate sull'uso dei bifosfonati,
come surrogato di BMD è stato incluso in un'analisi multivariata lo score predittivo di frattura.
RISULTATI Delle 154.768 partecipanti, 2816 erano utilizzatrici di bifosfonati orali all'inizio dello studio (90% alendronato, 10% etidronato). Dal momento che il risk score
calcolato di frattura all'anca era significativamente associato sia alla BMD (retta di regressione 0,79-0,0478 log predicted fracture; p<0,001; r=0,43) che all'incidenza di tumore al seno (p=0,03), questa variabile è stata incorporata nelle analisi di regressione per aggiustare per le differenze di BDM tra gli utilizzatori di bifosfonati e non. Dopo 7,8 anni medi di follow-up (deviazione standard 1,7), l'incidenza di tumore invasivo al seno è stata più bassa negli utilizzatori di bifosfonati (HR 0,68; IC 95% 0,52-0,88; p<0,01) così come l'incidenza di tumori invasivi positivi ai recettori per gli estrogeni (ER) (HR 0,70; 0,52-0,94; p=0,02). Un simile ma non significativo trend è stato osservato per i tumore negativi a ER. L'incidenza del carcinoma duttale in situ è stata più alta negli utilizzatori di bifosfonati (HR 1,58; 1,08-2,32; p=0,02).
CONCLUSIONI I bifosfonati orali erano associati a un'incidenza significativamente più bassa di tumore invasivo al seno, suggerendo che questi possano avere effetti inibitori sulla crescita del tumore al seno.

LAVORO 2

RIASSUNTO

SCOPO I bifosfonati sono comunemente usati nel trattamento dell'osteoporosi e nella prevenzione delle lesioni scheletriche dovute a tumore. Tuttavia non è stata descritta l'associazione tra uso dei bifosfonati e rischio di sviluppare tumore al seno.
PAZIENTI E METODI Il Breast Cancer in Northern Israel Study è uno studio caso-controllo con base di popolazione del nord Israele su pazienti con tumore al seno e controlli appaiati per età, caratteristiche cliniche e gruppo etnico. L'uso di bifosfonati è stato valutato in 4039 donne in post-menopausa e nei controlli, membri del Clalit Health Services, utilizzando le registrazioni delle farmacie.
RISULTATI L'uso dei bifosfonati per più di un anno prima della diagnosi, ma non per un periodo inferiore, è stato associato a una significativa riduzione del rischio relativo di tumore al seno (odds ratio [OR] 0,61; IC 95% 0,50-0,76). Questa associazione rimaneva significativa dopo aggiustamento per età, consumo di frutta e vegetali, attività sportiva, storia familiare di tumore al seno, gruppo etnico, indice di massa corporea, uso di integratori di calcio, terapia ormonale, numero di gravidanze, mesi di allattamento al seno ed età in cui si è avuta la prima gravidanza (OR 0,72; 0,57-0,90). Il rischio di tumore al seno non cambiava ulteriormente se i bifosfonati venivano utilizzati per più anni. I tumori al seno identificati negli utilizzatori di bifosfonati erano più spesso positivi ai recettori per gli estrogeni e meno frequentemente scarsamente differenziati.
CONCLUSIONI L'uso dei bifosfonati per più di un anno era associato a una riduzione relativa del 28% del rischio di tumore al seno in menopausa. I tumori sviluppatisi sotto trattamento con bifosfonati tendevano ad avere un profilo favorevole di fattori prognostici.