LAVORO
1
RIASSUNTO
SCOPO Evidenze cliniche emergenti suggeriscono che i bifosfonati
per via endovenosa potrebbero inibire lo sviluppo di tumore al seno, mentre
i bifosfonati orali hanno ricevuto una limitata valutazione riguardo questo
aspetto.
PAZIENTI E METODI L'associazione tra uso di bifosfonati orali e
tumore invasivo al seno è stata esaminata nelle donne in menopausa
arruolate nel Women's Health Initiative (WHI).
Un modello predittivo di frattura dell'anca ricavato dalla letteratura,
che non incorporava la densità minerale ossea (BMD), è stato
comparato con una valutazione della BMD dell'anca (totale) in 10.418 WHI
partecipanti, che erano state sottoposte ad entrambe le determinazioni.
Per aggiustare per le potenziali differenze di BMD basate sull'uso dei
bifosfonati, come
surrogato di BMD è stato incluso in un'analisi multivariata lo
score predittivo di frattura.
RISULTATI Delle 154.768 partecipanti, 2816 erano utilizzatrici
di bifosfonati orali all'inizio dello studio (90% alendronato, 10% etidronato).
Dal momento che il risk score calcolato
di frattura all'anca era significativamente
associato sia alla BMD (retta di regressione 0,79-0,0478 log predicted
fracture; p<0,001; r=0,43) che all'incidenza di tumore al seno
(p=0,03), questa variabile è stata incorporata nelle analisi di
regressione per aggiustare per le differenze di BDM tra gli utilizzatori
di bifosfonati e non. Dopo 7,8 anni medi di follow-up (deviazione standard
1,7), l'incidenza di tumore invasivo al seno è stata più
bassa negli utilizzatori di bifosfonati (HR 0,68; IC 95% 0,52-0,88; p<0,01)
così come l'incidenza di tumori invasivi positivi ai recettori
per gli estrogeni (ER) (HR 0,70; 0,52-0,94; p=0,02). Un simile ma non
significativo trend è stato osservato per i tumore negativi a ER.
L'incidenza del carcinoma duttale in situ è stata più alta
negli utilizzatori di bifosfonati (HR 1,58; 1,08-2,32; p=0,02).
CONCLUSIONI I bifosfonati orali erano associati a un'incidenza
significativamente più bassa di tumore invasivo al seno, suggerendo
che questi possano avere effetti inibitori sulla crescita del tumore al
seno.
LAVORO
2
RIASSUNTO
SCOPO I bifosfonati sono comunemente usati nel trattamento dell'osteoporosi
e nella prevenzione delle lesioni scheletriche dovute a tumore. Tuttavia
non è stata descritta l'associazione tra uso dei bifosfonati e
rischio di sviluppare tumore al seno.
PAZIENTI E METODI Il Breast Cancer in Northern Israel Study
è uno studio caso-controllo con base di popolazione del nord Israele
su pazienti con tumore al seno e controlli appaiati per età, caratteristiche
cliniche e gruppo etnico. L'uso di bifosfonati è stato valutato
in 4039 donne in post-menopausa e nei controlli, membri del Clalit
Health Services, utilizzando le registrazioni delle farmacie.
RISULTATI L'uso dei bifosfonati per più di un anno prima
della diagnosi, ma non per un periodo inferiore, è stato associato
a una significativa riduzione del rischio relativo di tumore al seno (odds
ratio [OR] 0,61; IC 95% 0,50-0,76). Questa associazione rimaneva significativa
dopo aggiustamento per età, consumo di frutta e vegetali, attività
sportiva, storia familiare di tumore al seno, gruppo etnico, indice di
massa corporea, uso di integratori di calcio, terapia ormonale, numero
di gravidanze, mesi di allattamento al seno ed età in cui si è
avuta la prima gravidanza (OR 0,72; 0,57-0,90). Il rischio di tumore al
seno non cambiava ulteriormente se i bifosfonati venivano utilizzati per
più anni. I tumori al seno identificati negli utilizzatori di bifosfonati
erano più spesso positivi ai recettori per gli estrogeni e meno
frequentemente scarsamente differenziati.
CONCLUSIONI L'uso dei bifosfonati per più di un anno era
associato a una riduzione relativa del 28% del rischio di tumore al seno
in menopausa. I tumori sviluppatisi sotto trattamento con bifosfonati
tendevano ad avere un profilo favorevole di fattori prognostici.
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