RIASSUNTO
CONTESTO Gli effetti benefici delle statine nell'artrite reumatoide
(AR) sono già stati ipotizzati, ma non è chiaro se le statine
possano prevenirne lo sviluppo. Lo scopo di questo studio di coorte retrospettivo
è stato di verificare se l'uso persistente di questa classe di
farmaci fosse associato all'insorgenza di AR.
METODI E RISULTATI Il database medico computerizzato di un ampia
organizzazione sanitaria in Israele è stato usato per identificare
i casi diagnosticati di AR in adulti che si trovavano sotto terapia con
statine dal 1998 al 2007. La persistenza con le statine è stata
valutata per
ciascun partecipante allo studio, calcolando
la
proporzione di giorni coperti dal farmaco
(proportion of days covered,
PDC) al follow-up. Per valutare
il possibile effetto del bias da utilizzatore sano (healthy user),
è stato esaminato anche il rischio di osteoartite (OA), una patologia
degenerativa comune che riguarda le articolazioni e che è improbabile
possa essere influenzata dalle statine.
211.627 e 193.770 individui sono stati scelti rispettivamente per l'analisi
della coorte di AR e OA. Durante il periodo di follow-up, vi sono stati
2578 casi incidenti di AR (3,07 per 1000 anni-persona) e 17.878 casi incidenti
di OA (24,34 per 1000 anni-persona). Il tasso grezzo di incidenza di AR
nei pazienti non persistenti (PDC <20%) è stato del 51% più
alto (3,89 per 1000 anni-persona) rispetto ai pazienti con persistenza
alta, che sono stati coperti dal farmaco
per almeno l'80% nel periodo di follow-up. Dopo aggiustamento per potenziali
confondimenti, i pazienti ad alta persistenza hanno avuto una hazard ratio
[HR] di 0,58 (IC 95% 0,52-0,65) per AR comparato con i pazienti non persistenti.
Ampie differenze sono state osservate nei pazienti più giovani
e nei pazienti che avevano iniziato il trattamento con le statine ad alta
efficacia. Nell'analisi di coorte per OA, l'alta persistenza con statine
è stata associata solo a un modesto decremento del rischio (HR
0,85; 0,81-0,88) rispetto ai pazienti non persistenti.
CONCLUSIONI Il presente studio dimostra un'associazione tra persistenza
alla terapia con statine e riduzione del rischio di sviluppo di RA. La
relazione tra la continuità nell'uso di statine e l'insorgenza
di OA è stata debole e limitata ai pazienti con un breve periodo
di follow-up.
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