RISCHIO DI EVENTI CARDIOVASCOLARI E MORTALITÀ PER TUTTE LE CAUSE IN PAZIENTI TRATTATI CON TIAZOLIDINEDIONI



RISK OF CARDIOVASCULAR EVENTS AND ALL-CAUSE MORTALITY IN PATIENTS TREATED WITH THIAZOLIDINEDIONES IN A MANAGED-CARE POPULATION
Wertz DA, Chang CL, Sarawate CA, et al.
Circ Cardiovasc Qual Outcomes, pubblicato on line il 24 agosto 2010


I rischi di infarto del miocardio, insufficienza cardiaca o morte sono circa i medesimi nei diabetici in terapia con pioglitazone (Actos, Takeda Pharmaceuticals) o rosiglitazone (Avandia, GlaxoSmithKline), come suggerisce uno studio di coorte; questi risultati non sono consistenti con un buon numero di evidenze che sostengono l'aumento del rischio con il secondo farmaco.

RIASSUNTO
CONTESTO Questo studio confronta direttamente il rischio di infarto
acuto del miocardio, insufficienza cardiaca acuta o morte per tutte le cause tra pazienti trattati con pioglitazone e con rosiglitazone in una popolazione con assistenza sanitaria.
METODI E RESULTATI Sono stati inclusi pazienti maggiorenni (età >=18 anni) che avevano iniziato la terapia con rosiglitazone o pioglitazone tra il 1 gennaio 2001 e 12 dicembre 2005. La data della prima prescrizione dei farmaci era definita come data indice. Sono stati esclusi i pazienti che nell'anno precedente alla data indice non rispondevano ai criteri di inclusione o avevano una prescrizione di insulina. L'end point primario era il tempo trascorso fino alla manifestazione di un evento tra infarto del miocardio, insufficienza cardiaca o morte nei pazienti trattati con pioglitazone o rosiglitazone. Il
National Death Index database è stato usato per ottenere la data del decesso dei pazienti che erano morti durante il periodo di studio. E' stato usato un appaiamento per propensity score per controllare per potenziali confondimenti. Per valutare gli effetti di esposizione a rosiglitazone o pioglitazone sul tempo all'evento è stato usato il modello a rischi proporzionali di Cox.
Sono stati individuati
36.628 pazienti (58% uomini, età media 54 anni). Dei pazienti trattati con rosiglitazone 602 (4,16%) aveva avuto infarto del miocardio, insufficienza cardiaca o morte, rispetto a 599 (4,14%) dei pazienti trattati con pioglitazone, appaiati per propensity score. Non sono state osservate differenze tra gruppi appaiati nel rischio di evento composito (hazard ratio 1,03; IC 95% 0,91-1,15; p=0,666) quando i pazienti erano seguiti dalla data indice fino al termine del periodo di studio, alla perdita dei criteri di arruolamento o alla diagnosi di infarto del miocardio, insufficienza cardiaca o morte.
CONCLUSIONI In questo studio di coorte retrospettivo che ha confrontato direttamente rosiglitazone e pioglitazone in una popolazione appaiata per propensity score e che includeva dati sulla mortalità, non sono emerse differenze riguardo al rischio di infarto del miocardio,
insufficienza cardiaca o morte.