TIAZOLIDINEDIONI E INSUFFICIENZA CARDIACA CONGESTIZIA IN ANZIANI DIABETICI



THIAZOLIDINEDIONES AND CONGESTIVE HEART FAILURE IN VETERANS WITH TYPE 2 DIABETES
Toprani A, Fonseca V
Diabetes Obes Metab, pubblicato on line il 6 dicembre 2010


Diversamente da quanto riportato da altri studi, questa analisi mostra che i pazienti trattati con tiazolidinedioni avevano un minor rischio di sviluppare insufficienza cardiaca rispetto a soggetti non trattati.

RIASSUNTO
CONTESTO La classe degli agenti ipoglicemizzanti tiazolidinedioni (TZD) ha mostrato di migliorare il controllo glicemico stimolando la sensibilità all'insulina a livello periferico, ma può peggiorare o precipitare l'insufficienza cardiaca congestizia (CHF). Trial randomizzati controllati hanno mostrato un aumento del rischio di CHF nei pazienti trattati con TZD. L'uso dei TZD nella pratica clinica ha quindi il potenziale di aumentare la morbilità e i costi sanitari. Lo scopo di questo studio era confrontare l'incidenza di CHF in pazienti trattati o non trattati con TZD nel contesto clinico.
METODI e' stato condotto uno studio di coorte retrospettivo su tutti i pazienti maschi con diabete di tipo 2 osservati nel South Central U.S. Veterans Administration health care network tra l'1 ottobre 1996 e il 31 dicembre 2004. E' stato costruito un modello a rischi proporzionali di Cox per valutare l'impatto della terapia con TZD sul tempo di incidenza diCHF.
RISULTATI Di 3956 pazienti, il 29% (n=1.157) ha sviluppato CHF durante il periodo di studio. L'incidenza di CHF era più alta nei pazienti non trattati con TZD rispetto ai soggetti che assumevano TZD. Dopo aggiustamento per diversi fattori di rischio cardiaci, l'hazard ratio di sviluppo di CHF per pazienti in TZD vs non-TZD era 0,69 con IC al 95% 0,60-0,79.
CONCLUSIONI I pazienti in questa coorte di trattati con TZD mostravano un tasso
minore di incidenza di insufficienza cardiaca rispetto ai pazienti non trattati con questa classe di farmaci.