RIASSUNTO
SCOPO Più del 90% dei casi di malattie renovascolari (renovascular
disease, RVD)
sono causate dall'aterosclerosi; di conseguenza i pazienti con questa
condizione sono ad alto rischio di eventi vascolari. Si è esaminata
l'associazione tra uso di statine e prognosi in pazienti con RVD.
METODI E RISULTATI È stato eseguito uno studio di coorte
su base di popolazione su 4040 pazienti con
RVD, di età >=65 anni, utilizzando
tutti i dati sanitari dell'Ontario, Canada. L'end point primario era il
tempo intercorrente fino al primo evento cardiorenale, specificamente
infarto del miocardio, ictus, insufficienza cardiaca, insufficienza renale
acuta, dialisi o morte; l'analisi primaria ha usato una covariata tempo-dipendente
per l'esposizione a statine. Sebbene sia stata registrata un'elevata comorbilità
cardiovascolare e renale, il rischio di incorrere nell'outcome primario
è stato significativamente più basso negli utilizzatori
di statine rispetto ai non utilizzatori [hazard ratio non aggiustato (HR)
0,51; IC 95% 0,47-0,57; p<0,0001].
Questa associazione non è stata sostanzialmente modificata dopo
l'aggiustamento per caratteristiche demografiche, fattori di rischio cardiovascolari,
altre comorbilità, misure di utilizzazione di assistenza sanitaria,
screening e farmaci concomitanti (HR aggiustato 0,51; 0,46-0,57). Un'analisi
che ha utilizzato lo stesso end point in una coorte accoppiata per propensity
score, senza esposizione tempo-dipendente alle statine, ha rivelato
un rischio più basso di end pont primario nei pazienti trattati
con statine, ma con una stima puntuale sostanzialmente più conservativa
(HR 0,82; 0,71-0,95).
CONCLUSIONI Questi dati suggeriscono che le statine sono associate
a un miglioramento della prognosi nei pazienti anziani con RVD.
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