RIASSUNTO
CONTESTO La neuroinfiammazione può contribuire alla patogenesi
del morbo di Parkinson (MP). In precedenti studi epidemiologici è
stato dimostrato che l'uso di farmaci antiinfiammatori (FANS) in generale,
e l'utilizzo di ibuprofene in particolare, è correlato a un più
basso rischio di MP.
METODI Si è esaminato in modo prospettico se l'uso di ibuprofene
o altri FANS fosse associato a un più basso rischio di PD
tra 136.197 soggetti
senza MP al basale coinvolti nel Nurses'
Health Study (NHS) e nell'Health Professionals Follow-up Study
(HPFS) (1998 per NHS e 2000 per HPFS). L'uso di FANS è stato
valutato mediante questionari. I risultati sono stati combinati in una
metanalisi con quelli provenienti da altri studi prospettici già
pubblicati.
RISULTATI Sono stati identificati 291 casi incidenti di MP nei
6 anni di follow-up. Gli utilizzatori di ibuprofene avevano un rischio
significativamente più basso rispetto ai non utilizzatori (rischio
relativo [RR], aggiustato per età, fumo, caffè, caffeina
e altre covariate 0,62, IC 95% 0,42-0,93; p=0,02). Vi era una relazione
dose-dipendente tra le compresse di ibuprofene assunte settimanalmente
e il rischio di MP (p trend=0.01). Per contro, il rischio di sviluppare
la malattia non era significativamente correlato all'uso di aspirina (RR
0,99; 0,78-1,26), di altri FANS (RR 1,26; 0,86-1,84), o paracetamolo (RR
0,86; 0,62-1,18). Risultati simili sono stati ottenuti nella metanalisi:
l'RR aggregato era 0,73 (0,63-0,85; p<0,0001) per l'utilizzo di ibuprofene,
mentre l'uso degli altri tipi di analgesici non era associato a variazioni
significative del rischio di MP.
CONCLUSIONI L'associazione tra uso di ibuprofene e rischio inferiore
di sviluppare MP, non condivisa dagli altri FANS o dal paracetamolo, suggerisce
che l'antinfiammatorio debba essere ulteriormente studiato come potenziale
agente neuroprotettivo contro il morbo di Parkinson.
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