RIASSUNTO
CONTESTO L'osteoporosi è associata a rilevanti morbilità
e mortalità. I bifosfonati orali sono diventati la terapia di prima
scelta contro questa patologia, ma sono emerse preoccupazioni relative
alla possibilità che un'esposizione a lungo termine sopprima il
rimodellamento dell'osso, portando a fratture atipiche.
OBIETTIVO Stabilire se la terapia prolungata con bifosfonati è
associata a un incremento del rischio di frattura subtrocanterica o del
corpo femorale.
DISEGNO, CONTESTO E PAZIENTI Uno studio
caso-controllo nested, su base di popolazione,
per studiare l'associazione tra uso di bifosfonati e fratture in una coorte
di donne di età >=68 anni dell'Ontario -Canada- che avevano
iniziato la terapia con bifosfonati orali tra il 1 aprile 2002 e il 31
marzo 2008. I casi di ospedalizzazione per frattura subtrocanterica o
del corpo femorale sono stati accoppiati a controlli senza fratture (massimo
1:5). Le partecipanti allo studio sono state seguite fino al marzo 2009.
END POINT PRIMARIO L'analisi primaria ha esaminato l'associazione
tra ospedalizzazione per fratture subtrocanteriche o del corpo femorale
e durata dell'esposizione ai bifosfonati. Per testare la specificità
dei risultati, è stata esaminata anche l'associazione tra uso di
bifosfonati e fratture del collo del femore o della regione intertrocanterica,
tipiche della patologia osteoporotica.
RISULTATI Sono state identificate 716 donne che presentavano frattura
subtrocanterica o del corpo femorale dopo l'inizio della terapia con bifosfonati
e 9723 donne con tipica frattura osteoporotica della regione intertrocanterica
o del collo del femore. Rispetto all'uso sul medio periodo (<5 anni),
il trattamento con bifosfonati per 5 anni o più è stato
associato a un incremento del rischio di frattura subtrocanterica o del
corpo femorale (odd ratio [OR] aggiustato 2,74; IC 1,25-6,02). Una riduzione
del rischio delle tipiche fratture osteoporotiche si è verificata
tra le donne in trattamento con bifosfonati da più di 5 anni (OR
0,76; 0,63-0,93). Tra le 52.595 donne con almeno 5 anni di trattamento,
la frattura subtrocanterica o del corpo femorale è occorsa in 71
di esse (0,13%) durante l'anno seguente e in 117 (0,22%) nei due anni
successivi.
CONCLUSIONI Tra le donne anziane, il trattamento con bifosfonati
per un periodo superiore ai 5 anni è risultato associato a un incremento
del rischio di frattura subtrocanterica o del corpo femorale; tuttavia
il rischio assoluto di questo tipo di fratture è basso.
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