RIASSUNTO
SCOPO I rischi e i benefici della continuazione della terapia con
bifosfonati oltre 5 anni nei pazienti con osteoporosi primaria non sono
stati ben stabiliti.
METODI È stata condotta una ricerca su Medline, Embase,
CENTRAL, CINAHL e AgeLine prima del febbraio 2010. Sono state inoltre
valutate le bibliografie e sono stati contattati esperti del settore.
Sono stati esaminati anche il database ProQuest Dissertations and Theses
e gli atti di convegni sull'argomento per identificare gli studi non pubblicati
o in corso. Due autori in modo indipendente hanno esaminato i risultati
della ricerca. Sono stati inclusi studi randomizzati controllati e studi
comparativi non randomizzati controllati su donne in postmenopausa e uomini
>=50 anni con osteoporosi primaria, assegnati a terapia con bifosfonati
continuativa o interrotta dopo >=5 anni. Di 1188 articoli identificati,
tre studi (n=1443) rispettavano i criteri per l'inclusione nella review.
I dati sono stati estratti e il rischio di bias è stato valutato
da due revisori indipendenti utilizzando criteri predefiniti.
RISULTATI Nessuna associazione statisticamente significativa è
stata osservata tra incidenza di fratture e sospensione della terapia
dopo 5 anni per qualsiasi tipo di frattura: frattura non vertebrale clinica
(rischio relativo [RR] 0,97, IC 95% 0,77-1,23), fratture vertebrali cliniche
(RR 0,61; 0,32-1,19) o fratture vertebrali morfometriche (RR 0,90; 0,5-1,64).
Non è stata individuata nessuna differenza in termini di eventi
avversi tra i due gruppi.
CONCLUSIONE Non è stata osservata nessuna differenza significativa
nel rischio di frattura o di eventi avversi tra le donne in postmenopausa
con osteoporosi primaria che avevano continuato la terapia con bifosfonati
rispetto a quelle che avevano interrotto la terapia dopo 5 anni di trattamento.
Tuttavia, dato il piccolo numero e la qualità limitato di studi
disponibili, non possono essere tratte conclusioni definitive o definite
specifiche raccomandazioni.
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