USO DI STATINE E MORTALITÀ PER TUTTE LE CAUSE E CAUSA-SPECIFICA



STATIN USAGE AND ALL-CAUSE AND DISEASE-SPECIFIC MORTALITY IN A NATIONWIDE STUDY
Haukka J, Niskanen L, Partonen T, et al.
Pharmacoepidemiol Drug Saf, pubblicato on line il 29 settembre 2011


In questa prima analisi a livello nazionale sulle associazioni tra uso di statine e mortalità, fin dagli inizi del follow-up è stata osservata una mortalità considerevolmente più bassa negli utilizzatori di questi farmaci. Dopo aggiustamento per tutte le covariate osservate, questa differenza era ancora più notevole.

RIASSUNTO
CONTESTO Il consumo di statine (inibitori dell'HMG-CoA reduttasi) nella maggior parte dei Paesi occidentali è aumentato nella misura in cui esso può influenzare la mortalità per tutte le cause e quella causata da una specifica patologia.
OBIETTIVO Analizzare l'associazione tra uso di statine e mortalità per tutte le cause e per specifiche patologie, utilizzando database nazionali in uno studio di record linkage in Finlandia.
METODI Lo studio su base di popolazione comprendeva tutti gli utilizzatori di statine in Finlandia che avevano ricevuto almeno una prescrizione tra il 1997 e il 2005. È stata selezionata una coorte di controllo che non era in terapia con statine, appaiata per età, sesso e luogo di residenza. La popolazione in studio era costituita da 336.618 coppie di individui, e la durata media del follow-up è stata di 4,4 anni. Sono state prese in esame la mortalità per tutte le cause e quella causata da malattia coronarica (CHD), ictus, altre cause circolatorie, cancro, cause non naturali, e suicidio. La persistenza al trattamento era definita in base a differenti soglie (dall'80% al 20%) di aderenza, calcolata come proporzione di giorni coperti dalle statine in un dato periodo di osservazione.
RISULTATI Nel gruppo di utilizzatori è stata osservata un'associazione tra mortalità per tutte le cause, mortalità non-CHD, mortalità CHD e trattamento con statine. Per la mortalità CHD è stata riscontrata una correlazione tra persistenza al trattamento con statine e ridotta mortalità. Per ogni aumento del 10% nei criteri (valori soglia adottati) di aderenza è stata rilevata una diminuzione del 5% (2-8%) nella mortalità CHD, all'interno del range compreso tra il 20% (RR 0,81; IC 95% 0,32-2,02) e l'80% (RR 0,54; 0,46-0,64).
CONCLUSIONI In questo studio nazionale, l'uso a lungo termine delle statine è associato alla riduzione della mortalità per la malattie coronariche.

Tassi di hazard sulla mortalità basati su un modello di sottodistribuzione che considera nove cause concorrenti di morte. Aggiustati per malattie, sesso ed età al basale
Cause di decesso
N di decessi
HR (IC 95%)
Neoplasie maligne
10.520
0,53 (0,51-0,55)
Cause esterne (altre rispetto al suicidio)
1919
0,48 (0,44-0,53)
Disturbi mentali e comportamentali
916
0,20 (0,17-0,24)
Disturbi del sistema nervoso
936
0,26 (0,23-0,30)
Disturbi del sistema circolatorio
19.050
0,75 (0,72-0,77)
Disturbi del sistema respiratorio
1888
0,28 (0,26-0,31)
Disturbi del sistema digestivo
1514
0,33 (0,29-0,36)
Suicidi
350
0,53 (0,43-0,65)
Altre cause
1858
0,63 (0,57-0,68)
HR: hazards ratio